Sin da piccoli siamo stati abituati a mangiare tutto ciò che ci veniva proposto a tavola, cibi preparati con tanto amore, con tanta genuinità, con ingredienti che apparentemente ci facevano crescere sani e forti.
Molte sono le ricerche, gli studi di medici e nutrizionisti che dopo anni di faticoso lavoro arrivano a spegnere il sapore delle nostre tradizioni culinarie, mettendoci in allerta. Ci sono ingredienti della nostra alimentazione quotidiana che, purtroppo, se assunti frequentemente mettono a repentaglio la nostra salute e predispongono a malattie, a volte mortali, come il tumore.
Mangiare è uno dei principali piaceri di noi italiani e sentire questa notizia ci mette un po’ d’angoscia.
Mangiare significa accontentare il palato ma avere rispetto anche del nostro corpo e della nostra salute. E’importante trovare il giusto equilibrio tra sano e piacevole, senza rinunce, mangiando con parsimonia e giusta proporzione.
Scopriamo insieme quali sono i cibi messi dai medici sotto la lente d’ingrandimento e facciamone tesoro di quello che gli studi scientifici ci riferiscono perché prevenire è sempre meglio che curare.
Definiti i 4 veleni della salute, abbondano sulle tavole e siamo ignari della loro pericolosità e degli effetti…
Per diversi anni lo zucchero è stato pubblicizzato come un alleato delle nostre giornate poiché ci offriva energia, sembrava stimolasse le nostre prestazioni intellettive ma non era proprio questa la verità, infatti, tutto questo era solo un modo per pubblicizzare il prodotto attraverso i mass-media. Ciò si dimostra in perfetto contrasto con gli studi scientifici che invece forniscono prove evidenti sul fatto che lo zucchero crea dipendenza, favorisce l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori.
Uno studio dell’università Cattolica del Sacro Cuore ha pubblicato sulla rivista “cell Report”un articolo e ha riferito che troppo zucchero crea danni al cervello, agendo sulle cellule dell’ippocampo, mandando in tilt la memoria e l’apprendimento. Inoltre eccessivo glucosio brucia le riserve cellulari che servono per produrre nuovi neuroni.
Lo zucchero si assume in molti alimenti e le merendine che i bambini mangiano ne sono ricchissime. Lo zucchero crea anche dipendenza, come la droga: il nostro corpo ne richiederà sempre di più.
Lo zucchero raffinato inoltre determina squilibri ormonali e crea un effetto distruttivo.
Il consiglio è di usare per dolcificare del succo di agave, il fruttosio, miele, malto, succo di mele e uva.
Per insaporire i nostri cibi di solito utilizziamo una grande quantità di sale, forse troppa, non necessaria, superflua.
Ogni anno ogni individuo consuma 10 kg di sale quando invece, la quantità massima raccomandata è di 1 kg all’anno. Il suo consumo eccessivo predispone a malattie abbastanza gravi in primis la pressione alta, ictus, malattie cardiovascolari, nevrosi, insonnia, perdita di calcio dalle ossa. Il sale si trova ovunque e non solo nelle pietanze che cuciniamo a casa. Usatene con parsimonia e preferibilmente iodato.
Per farine raffinate si intendono le farine che hanno subito un processo industriale di macinazione dei chicchi di grano e che va ad eliminare dal germe sia i principi nutritivi sia la crusca. Si ottiene così una farina più leggera ma terribilmente povera di principi nutritivi. Sono le farine che usiamo per i dolci ovvero farina 00 e 0.
La farina raffinata, spiega il dottor Franco Berrino del dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dei Tumori, provoca un aumento della glicemia nel sangue, incremento dell’insulina, indebolimento dell’organismo e predispone così a malattie, tumori inclusi.
Meglio preferire farine di grano duro.
Quando il neonato cresce e smette di essere allattato dalla propria madre, di norma non dovrebbe più bere latte, neppure quello di animali. Il calcio perciò, indispensabile per ossa e denti andrebbe assunto da altre fonti.
La verità è che il latte e i suoi derivati vanno assunti abbondantemente fino all’età dello sviluppo mentre in età adulta andrebbe eliminato o bevuto sporadicamente. Questo perché nell’organismo si riduce l’attività degli enzimi digestivi con conseguenze anche serie che portano a intolleranze gravi, diarrea, colon irritabile, gonfiori e allergie.
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