Dormire male o non dormire le ore sufficienti rappresenta un fattore di rischio molto grave per la nostra salute, dannoso quanto l’obesità, il fumo e l’inquinamento. I medici lanciano l’allarme: l’insonnia è responsabile della comparsa della malattia coronaria, insufficienza cardiaca e ictus
I dati provenienti da un attenta analisi effettuata su oltre un milione di persone fanno emergere che la responsabilità genetica nei confronti dell’insonnia può aumentare il rischio di malattia coronarica, insufficienza cardiaca e ictus.
Che cosa si intende per responsabilità genetica? si intende l’insieme delle caratteristiche genetiche che vengono ereditate dalla nascita dai nostri genitori e che pertanto non hanno nulla a che fare con le alterazioni che nel corso della nostra esistenza mutano i nostri geni e dipendono dall’ambiente in cui viviamo, dalle abitudini relativi all’alimentazione, dagli usi e abusi di certe sostanze.
Già da tempo si afferma che la responsabilità genetica nei confronti dell’insonnia era principalmente associata ad un aumentato rischio di ictus.
In sostanza gli studiosi ci suggeriscono che quando l’insonnia è una caratteristica tramandata geneticamente, il rischio di malattie cardiovascolari è di gran lunga maggiore. In ogni caso, dormire poco fa male davvero!
Insonnia e infarto vanno di pari passo: lo studio
Le persone che soffrono di insonnia possono avere un aumentato rischio di malattia coronarica, insufficienza cardiaca e ictus, secondo una nuova ricerca sulla rivista Circulation dell’American Heart Association .
Precedenti studi osservazionali hanno trovato un’associazione tra insonnia, che colpisce fino al 30% della popolazione generale e un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiache e ictus. Questi studi condotti non sono stati in grado di determinare se l’insonnia è una causa o se è solo associata a loro, ha spiegato Susanna Larsson, autrice dello studio principale.
In questo studio unico nel suo genere sull’insonnia, Larsson e un collega hanno applicato la randomizzazione mendeliana, una tecnica che utilizza varianti genetiche note per essere collegate a un potenziale fattore di rischio, come l’insonnia, per ridurre la distorsione nei risultati. Gli 1,3 milioni di partecipanti con o senza malattie cardiache e ictus sono stati suddivisi in quattro importanti studi e gruppi pubblici.
I ricercatori hanno scoperto che chi aveva subito nel corso degli anni ictus, infarti o aveva gravi problemi cardiovascolari, erano coloro che vittime di insonnia ereditaria ma, ciò non escludeva, che anche chi aveva un insonnia per altri motivi (stress, ansia), allo stesso modo si ammalava, certamente con un rischio lievemente minore.
“È importante identificare il motivo alla base dell’insonnia e trattarlo”, ha detto Larsson. “Il sonno è un comportamento che può essere modificato da nuove abitudini e gestione dello stress”.