Per Ilaria Capua, virologa di fama internazionale attualmente alla direzione di un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, “il virus non si indebolisce perché soffre il caldo. Sono due fattori che non c’entrano uno con l’altro”. Su una possibile seconda ondata dell’epidemia: “Se continuiamo ad osservare comportamenti corretti di igiene e distanziamento sociale potrebbe non esserci”.
Sul legame tra possibile indebolimento del Coronavirus e l’arrivo della stagione estiva, da giorni al centro del dibattito scientifico, è intervenuta anche Ilaria Capua. La virologa, menzionata fra i 50 scienziati top di Scientific American e attualmente alla direzione di un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, intervenendo alla trasmissione DiMartedì su La7 ha spiegato che “il virus non si indebolisce perché soffre il caldo. Sono due fattori che non c’entrano uno con l’altro. Il virus si indebolisce se il suo motore comincia a girare in maniera diversa e questo lo vediamo con le sequenze genetiche del virus stesso”.
“Che io sappia – ha continuato l’esperta -, i virus che stanno circolando adesso non hanno mutazioni che possano dirci se sono più o meno aggressivi. Ed è per questo che chiediamo le sequenze. Il virus non andrà via, ha trovato una nuova popolazione: siamo noi, circola all’interno della nostra popolazione provocando danni molto gravi in alcuni parti del nostro paese e in alcune grandi città europee e non europee, dove la situazione è più complicata rispetto a quanto accade in altre, anche per il fattore inquinamento. Il virus non può essere sottovalutato, come sta succedendo in Brasile, perché non guarda in faccia a nessuno”.
Per la Capua, parlando degli interventi futuri da mettere in campo contro l’insorgere di infezioni simili, “una delle migliori operazioni di sanità pubblica che si dovrebbero fare è la sistemazione dei trasporti che gira intorno alla Lombardia: i treni vecchi e sporchi si sono rivelati un punto debole che potrebbero aver contribuito a diffondere il contagio. Siamo pienamente in grado di combattere questo virus, poteva andarci molto peggio”. Tuttavia, la virologa mette in guardia da una possibile seconda ondata dell’epidemia: “Siamo noi stessi che attraverso i nostri comportamenti possiamo facilitare questo ritorno del virus. Ma vi posso garantire che se continuiamo ad osservare alcune misure, come quella di lavarci le mani e di tenere la distanza di sicurezza, allora potrebbe anche non esserci la seconda ondata. Dobbiamo difenderci bene”.