Immagine: © video La7
Abbiamo parlato a lungo di Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano e ora, stanco delle continue paure riguardo al Covid da parte degli italiani, sbotta in tv e scrive una lettera per far comprendere che, affossando la positività, si rischia di vedere una realtà completamente falsa e distorta.
«Dall’inizio cerco di dire quello che osservo e inizio ad averne le palle piene» – sbotta così il professor Alberto Zangrillo mentre discute con David Parenzo in collegamento con Focus In Onda su La7. «È evidente quello che accade: se oggi in Lombardia abbiamo un morto dichiarato per Covid, vuol dire che non sta succedendo nulla. Punto. Poi possiamo costruire tutte le favole che volete», continua il primario di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Zangrillo: «L’emergenza Covid è finita da due mesi. Basta panico e morte sociale»
«Vi spiego, non faccio parte del Comitato Tecnico Scientifico, ma mi aspetto che il Comitato Tecnico Scientifico dica la verità agli italiani: uscite tranquillamente, riprendete a vivere, andate al ristorante, andate in banca, andate in vacanza. Se entrate in un locale chiuso, mettete la mascherina, ma continuate a vivere più di prima. Altrimenti la società non parte e Conte tra due anni, se c’è ancora, dovrà chiederne 800 di miliardi», conclude Zangrillo.
Due giorni fa aveva parlato dell’emergenza sanitaria ribadendo la frenata del Covid-19 durante la trasmissione di La7 In Onda e stamane ha ribadito sempre lo stesso concetto in una lettera al Fatto Quotidiano. “Chiunque sia in contatto con un medico ospedaliero italiano sa che, negli ultimi mesi, la principale causa di ricovero in ospedale di pazienti con tampone positivo per Sars-Cov2 è rappresentata da malattie coesistenti e non da manifestazioni cliniche di polmonite da Covid”, scrive il medico nella sua lettera.
“L’Istituto Scientifico San Raffaele produce evidenze e non ‘verità’, con i numerosi lavori su Sars Covid-2 già pubblicati su top-journals, quali The Lancet, Jama etc. L’analisi della mortalità è stata da noi pubblicata già il 25 giugno ed è in linea con quanto da me comunicato da tempo”, spiega Zangrillo ammettendo che sicuramente fuori dall’Italia ci sono Paesi che registrano ancora dati molto preoccupanti ma a suo dire “non ci devono impedire di nutrire fiducia e infondere ottimismo”. “Questo – conclude Zangrillo – ci stanno suggerendo le evidenze scientifiche”.
— Alberto Zangrillo (@azangrillo) July 21, 2020