domenica - 22 Dicembre - 2024

“Non Mi Sento Tanto Bene”: 16enne si accascia e muore dopo aver mangiato una pizza

16enne si accascia e muore, davanti agli occhi di alcuni suoi amici, dopo aver mangiato una pizza. Il giovane, residente in un comune in provincia di Padova, è deceduto per una maledetta fatalità.

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Filippo Pedron era uno studente e un giovane pieno di voglia di vivere, sempre molto solare ed allegro, residente a Cavino, frazione di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. Stava semplicemente mangiando una pizza, trascorrendo con i suoi coetanei qualche ora di relax ma, non sentendosi bene, si è alzato per prendere una boccata d’aria.

Inutile l’intervento di rianimazione esercitato dai presenti e dal personale del 118.

Le cause della sua morte restano sconosciute: probabilmente il giovane soffriva di patologie a lui sconosciute o allergie alimentari scatenate da qualche alimento contenuto nella pizza.

Avrebbe compiuto 17 anni tra poco, era un alunno modello dell’ istituto tecnico professionale a Cittadella.

Increduli i suoi genitori che, insieme agli altri due figli, piangono la perdita di Filippo, strappato a questa terra in modo del tutto crudele.

Commovente il messaggio del sindaco, che con tanto dolore ha dedicato poche ma intense parole di cordoglio:

È un giorno difficile per la nostra Comunità, rilsvegliatasi in questo caldo lunedì d’estate stravolta dalla brutta notizia che il cielo ha nuovamente aperto le sue porte ad un giovane concittadino, la cui vita è stata spezzata troppo presto.

Eventi così ci spingono ogni volta a riflettere, ad interrogarci, a ricercare un perché, senza mai trovare una risposta che possa giustificare una tragedia così ingiusta e incomprensibile.

Stringiamoci tutti, in rispettoso silenzio, al dolore della famiglia, dei parenti e degli amici, affidando a Dio questa giovane anima e ai nostri cuori il suo ricordo”.

Quante domande meriterebbero una risposta – ha aggiunto il parroco del paese – perché non si può morire cosi giovani, improvvisamente, nel pieno della vitalità e delle forze, dei sogni e dei progetti. Non ci si può lasciare senza un saluto, un abbraccio, un bacio, un grazie detto e ricambiato”.

«Eri il nostro grande amico buono, sempre allegro, sorridente, educato. Tanti i momenti belli vissuti nello scuola, nello sport, nel gruppo AC. Da domenica ci chiediamo il perché», una testimonianza.

«Nessuno mai si sarebbe immaginato che quel sabato sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avremmo potuto stare con te. Eri cosi giovane. Ci mancherà la tua spensieratezza e la voglia di evadere dalle regole. Ricordi quando facevamo a gara a lanciare aeroplanini dalla finestra delle Medie, o quando ti sei chiuso in bagno durante la lezione antincendio? Quando abbiamo scassinato il lucchetto nel campo scuola e ci hanno ripreso le telecamere o quando per vincere un gelato gratis ne mangiasti 8? Impossibile dimenticare i tuoi piedi enormi che chiamavamo barche, le tue ginocchia che quasi toccavano il manubrio o quando agli stop posavi il piede a terra per sostenere il motorino».

La mamma ha ricordato suo figlio con tenerezza: «Ciao Pippo, sono seduta qui nella tua sedia scassata davanti al tuo computer e non riesco a trovare le parole giuste per poter descriverti al meglio. Parlare di te alle persone mi sembra una cosa strana, ma di una cosa ho avuto la certezza in questi giorni: sei riuscito a trasmettere a tutti la tua bontà, la tua simpatia e soprattutto quel tuo sorriso smagliante che contagiava ogni persona che ti passava accanto portando così un raggio di sole nelle giornate buie.

Questa è l’unica cosa che mi rende felice perché ho capito che tutti i valori che ti abbiamo trasmesso sei riuscito a trasformarli in qualcosa di grandioso. Caro Filippo, proteggi Matteo ed Eva nel loro cammino di vita e dai la forza a me e a papà di andare avanti».

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