David Deutchman, era un vero supereroe: era un ex imprenditore di 86 anni, in pensione, che aveva deciso di dedicare il suo tempo a cullare i bambini prematuri di Atalanta, nello Stato USA della Georgia, ricoverati in terapia intensiva. In un’intervista aveva detto: “Molte persone mi chiedevano ‘Perché lo fai?’. Semplicemente alcuni non capiscono il tipo di beneficio che può darti tenere semplicemente in braccio un bimbo…”.
Addio ad un nonno davvero speciale
David Deutchman era conosciuto come il “nonno della terapia intensiva“. Per circa 15 anni ha trascorso le sue ore libere nella terapia intensiva neonatale, ad Atlanta, nello stato della Georgia, per cullare i neonati nati prematuri e che hanno bisogno di amore e calore umano per crescere.
L’uomo è deceduto la settimana scorsa all’età di 86 anni, a causa di un tumore al pancreas, metastatico al quarto stadio.
Sono stati tantissimi i medici e i genitori che hanno ricordato la grandiosità di quest’uomo dall’animo puro, che ha amato i piccoli neonati e curato con tanto amore.
Almeno due volte a settimana coccolava i bambini i cui familiari per svariati motivi non potevano essere con loro. L’anziano non riceveva una vera e propria retribuzione in denaro, ma genitori e personale ospedaliero hanno sempre considerato inestimabile il suo contributo. “Il volontariato ha assolutamente arricchito la sua vita” ha detto la figlia di David, Susan Lilly. “Ha avuto una carriera imprenditoriale di grande successo; non l’ho mai sentito parlare con di ciò che aveva fatto durante i suoi 41 anni con l’azienda come quando descriveva con apprezzamento e amore per il suo coinvolgimento con le persone in ospedale”.
David era amato da tutti per la sua storia di grande eroe: ritratto con in braccio un neonato di 28 settimane, poco più grande di un mano, nato prematuro, la sua foto ha fatto il giro del mondo, scuotendo l’animo anche dei più duri.
Da lì erano arrivate diverse interviste alle emittenti televisive americane, come quella ad 11 Alive: “Alcuni dei miei amici mi chiedono cosa faccio qui. E io dico: ‘Beh, tengo in braccio i bambini’. Mi vomitano addosso, mi fanno la pipì addosso e loro dicono: ‘Perché lo fai?’. Alcune persone semplicemente non capiscono il tipo di beneficio che può darti tenere semplicemente in braccio un bambino come questo”.
David ha dovuto rinunciare alle coccole per i neonati, solo quando è arrivata la sua diagnosi di tumore. “Nessuno di noi se lo aspettava“, ha detto Susan a Today. “Ha chiarito a tutti i suoi cari e anche ai suoi amici che si sentiva grato di aver vissuto una vita piena e ricca”. Il Children’s Healthcare di Atlanta ha organizzato una parata automobilistica in onore di David e la sua famiglia prima che morisse, condividendo il video su Facebook con la didascalia: ‘Per onorare questa leggenda dell’ospedale, che ha trascorso quasi 15 anni a prendersi cura dei più piccoli nei nostri reparti di terapia intensiva”.