Accade a Chieti questa assurda vicenda che ha scatenato molti commenti poco eleganti da parte di molte donne. Rifiutare di visitare una paziente per il suo sovrappeso. Scopriamo insieme la vicenda.
Nel 2019 siamo ancora costretti a sentire notizie così assurde, in una società che sembra essersi evoluta ma non lo è in realtà.
La protagonista racconta: “Mi sono seduta di fronte alla dottoressa e le ho detto che ero lì per una visita. Era presente anche un’assistente. La dottoressa ha subito reagito in modo stizzito: sei troppo grassa, non vedi che pancia hai? Come faccio io a visitarti? Non riuscirei a vedere l’utero”.
Una donna di 27 anni di Chieti, che ieri mattina avrebbe dovuto sottoporsi a una visita ginecologica al consultorio dell’Asl, ha raccontato che la dottoressa ha rifiutato di visitarla “perché troppo grassa“.
La rabbia e la derisione
La donna ha quindi sporto denuncia ai carabinieri che, giunti sul posto, hanno raccolto la sua testimonianza e quella della ginecologa: “Ho intenzione di andare fino in fondo: presenterò denuncia in caserma. Non è tollerabile quello che mi è successo. Sono arrivata al consultorio intorno alle 9.20, accompagnata da mia cugina – racconta la ventisettenne -. Quando è arrivato il mio turno, mi sono seduta di fronte alla dottoressa e le ho detto che ero lì per una visita. Era presente anche un’assistente. La dottoressa ha subito reagito in modo stizzito: sei troppo grassa, non vedi che pancia hai? Come faccio io a visitarti? Non riuscirei a vedere l’utero. Devi scendere di peso. La visita non è mai iniziata: quel medico si è rivolta subito nei miei confronti con un tono alterato e non avuto né tempo né forza di reagire. A quel punto mi ha fatto un’impegnativa per andare a eseguire un’ecografia da un privato“.
Il rifiuto e l’incredulità
Naturalmente il rifiuto della dottoressa di visitarla, e soprattutto la relativa spiegazione, ha profondamente turbato la donna, che non ha esitato a chiamare i carabinieri, che hanno ascoltato le versioni di tutti i protagonisti. La dottoressa che ha avuto la discussione con la paziente è un medico specialista ambulatoriale convenzionato. “È stato terribile ricevere un trattamento del genere – si sfoga la ventisettenne -. Mai mi sarei aspettata di essere umiliata in questo modo in una struttura pubblica. A ferirmi è stato soprattutto il tono utilizzato dalla dottoressa“.
La ventisettenne ha quindi aggiunto: “Ho riferito alla responsabile del consultorio quello che era accaduto e la risposta di tutto il personale della struttura è stata immediata: hanno preso a cuore la mia situazione e hanno cercato di risolvere il problema. Gli altri operatori sono stati dunque molto educati e disponibili nei miei confronti, contrariamente alla dottoressa che avrebbe dovuto visitarmi“. Non si è fatta attendere in effetti la presa di posizione della Asl: “Esprimiamo rammarico per quanto accaduto. Il personale interno alla struttura si è messo subito a completa disposizione della ragazza, dandole sostegno psicologico e fissandole con celerità un nuovo appuntamento, in programma venerdì, con un’altra ginecologa. La paziente ha confermato la propria stima nei confronti della struttura. In ogni caso sono in corso approfondimenti per verificare con precisione quanto accaduto”.
Ci auguriamo che storie di questo genere non siano più divulgate e che non accadano più, per rispetto di tante donne che, anche se con qualche chilo in eccesso, hanno comunque tutti i diritti e il rispetto come chiunque altra.