Tante le segnalazioni che giungono da persone che si accorgono tardivamente di aver un abbonamento attivo a loro insaputa: tantissime le denunce per chiamate da falsi call center TIM, Vodafone, Wind e Tre che grazie ad un “si” pronunciato al telefono, possono truffarvi. Ecco cosa fare.
La truffa del sì è tornata più forte di prima. Quando l’operatore inizia una conversazione con noi, basterà che egli faccia una domanda e che la nostra risposta sia un “si” e cadremo nella rete della loro truffa.
Chiamate fasulle di operatori di TIM, Vodafone, Wind e Tre sono all’ordine del giorno e quello che sembrava ormai un fenomeno soppiantato, sta registrando nelle ultime settimane una ribalta che potrebbe rivelarsi davvero spiacevole per gli utenti adescati e che stanno pagando care conseguenze.
Non è facile difendersi da questi ladruncoli che si nascondono dietro un telefono: se noi pronunciamo un semplice “si”, significa che hanno vinto loro e possono svuotare le nostre tasche.
Truffa del sì: impariamo a difenderci
Il metodo è abbastanza vecchio: si riceve una telefonata da un numero, ovviamente, non registrato in rubrica. Lo potremmo riconoscere poiché spesso il prefisso è 02 o 06 (riferito quindi a Milano o Roma). Le telefonata da parte di questo contatto sono solitamente molto insistenti, se ne possono ricevere anche una decina al giorno in diversi momenti della giornata.
Decidere di non rispondere è ovviamente la soluzione da privilegiare e più consigliata, ma a volte ci serve rispondere perché non sappiamo chi e per cosa ci stanno chiamando.
Ecco come ci adescano
Scopriamo insieme come sono in grado di adescarci. Vi proponiamo una telefonata truffa.
«Pronto, chiamo da TIM (o altri operatori telefonici) per proporle un’offerta speciale riservata al proprio numero. Parlo con il signor Mario?». Il nome cambia di volta in volta, a seconda dell’utente contatto, e sarà sempre il vostro.
In qualche modo chi opera la truffa del sì fingendosi un falso call center è a conoscenza del vostro nome e cognome ed è proprio su questo piccolo tranello che molti utenti cadono in fallo: alla domanda precedente, solitamente la prima posta dalla telefonata fraudolenta, è facilissimo e quasi istintivo rispondere con «sì».
A questa prima domanda seguono solitamente altri quesiti: è abbonato a TIM? Ha un’offerta…? Le interesserebbe avere giga senza limiti…? Tutti quesiti precisi esposti in modo sistematico per ricevere un sì come risposta. In questo modo il truffatore si ritroverà con una vasta gamma di risposte affermative tra cui scegliere, da sfruttare per i propri scopi.
Potrebbe seguire anche la richiesta di dati personali di carattere prettamente economico come numero carta, IBAN, e altro al fine di ottenere informazioni più precise possibili sull’utente adescato.
Non rilasciate nessun tipo di dato
Anche se l ‘offerta è avvenente, non rilasciate alcun dato sensibile di voi come dove abitate, numeri di conto.
Truffa del sì attivata: cosa fare?
Cosa fare se siamo caduti nel tranello? Si può sempre rimediare. Fortunatamente, ci si può difendere abbastanza rapidamente: se avete ricevuto una telefonata misteriosa e corrispondente alla descrizione, la prima cosa da fare è contattare il servizio clienti del vostro operatore telefonico chiedendo di parlare con un operatore (è possibile farlo anche via mail, Facebook e Twitter).
Chiedete informazioni in merito al vostro piano tariffario e informatevi in merito all’attuazione di qualche pratica o abbonamento riferito al vostro numero, riportate anche il numero da dove avete ricevuto la chiamata: in pochi minuti gli operatori potranno verificare l’affiliazione o meno del numero misterioso, raccogliendo la segnalazione e disattivare qualunque tipo di abbonamento attivato attraverso questa modalità. Bloccate per sicurezza anche il numero da cui avete ricevuto la telefonata e in casi estremi rivolgetevi anche alle forze dell’ordine.
Se vi accorgete solo in un secondo momento che qualche abbonamento vi sta prelevando denaro dal conto, chiamate comunque il call center del presunto abbonamento e se la truffa è in corso, potrete essere risarciti.