Lo sai che potresti avere delle agevolazioni sull’acquisto di libri scolastici se hai un basso reddito? Ti spieghiamo come fare.
L’anno scolastico 2019/2020 star per cominciare e tutti i genitori sono pronti ad acquistare i nuovi libri di testo per i propri figli, sapendo di dover pagare oltretutto un bel pò di quattrini.
C’è però la possibilità di ricevere esenzioni e sconti per l’acquisto di libri per le scuole medie e superiori, in paricolar modo se il reddito ISEE famigliare è molto basso e rientra tra quello stabilito per ricevere l’esenzione.
Pertanto, gli studenti appartenenti a nuclei familiari meno abbienti potranno usufruire del bonus libri scolastici, grazie al decreto del Miur con cui si specifica l’iter da seguire per ottenere i testi gratuiti.
L’iniziativa è rivolta ad alunni e studenti facenti parte di famiglie economicamente svantaggiate.
Diritto allo studio anche per i meno ricchi
Per garantire a tutti gli studenti il diritto allo studio, il Ministro ha stanziato circa 32 milioni di euro per la fornitura totale o parziale dei libri di testo.
Nella scheda raffigurata di seguito, in cui il numero degli alunni meno abbienti è stato calcolato rapportando il numero complessivo degli alunni interessati della regione al valore percentuale delle rispettive famiglie con reddito precitato, sono riportate le suddivisioni per ogni singola regione.
TABELLA – Piano di riparto dei fondi destinati alla fornitura dei libri di testo in favore degli alunni che adempiono all’obbligo scolastico secondo la distribuzione degli alunni meno abbienti stimata sulla base della percentuale delle famiglie con reddito disponibile netto (inclusi i fitti figurativi) inferiore a € 15.493,71 per Regione.
Per poter beneficiare dei fondi per i libri gratuiti, il nucleo familiare dello studente deve avere un reddito imponibile netto – nel quale sono inclusi anche i fitti figurativi – inferiore ai 15.493,71 euro.
Farà fede, ai fini della determinazione, l’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
La presentazione delle domande per ricevere il contributo per i libri di testo delle scuole secondarie di I e II grado per l’anno scolastico 2019/20 dovrà essere effettuata online.
Nel caso in cui l’attestazione non sia ancora disponibile, occorre allegare la ricevuta di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU).
Ovviamente si dovranno seguire le linee guida per la richiesta di queste risorse da parte delle famiglie che ne hanno diritto.
Il beneficio deve essere richiesto dal genitore o da chi rappresenta il minore (tutore o curatore) o dallo studente se è maggiorenne.
Nel caso la domanda sia presentata dal tutore o dal curatore del minore, il Comune può richiedere ulteriore documentazione comprovante lo stato del dichiarante.
Bisogna dimostrare di essere studenti frequentanti le scuole secondarie di I° e II° grado, statali, private paritarie e paritarie degli Enti Locali, non statali autorizzate a rilasciare titoli di studio con valore legale.
Inoltre, avere residenza nel Comune di una Regione che applica il criterio della frequenza in materia di diritto allo studio.
Questo perchè, le somme messe a disposizione dal Miur per i libri gratuiti, saranno trasferite alle singole regioni secondo il suddetto schema.
Poi ogni singola regione concederà questi fondi ai comuni del proprio territorio, i quali a loro volta dovranno pubblicare il bando rivolto alle famiglie che ne faranno richiesta.
La modalità di riscossione sarà quella scelta dal richiedente al momento della presentazione della domanda.
Occorre precisare che poche Regioni coprono per intero la spesa per i libri di testo.
Molto dipende dalle scelte delle diverse amministrazioni locali.
Per ulteriori informazioni molto più dettagliate riguardo all’esenzione dei libri, è opportuno rivolgersi al proprio comune di appartenenza per verificare quali sono i requisiti necessari per accedere al bonus, che come abbiamo accennato, varia da regione a regione.
Di seguito vi riportiamo alcuni link che vi permetteranno di accedere ai servizi on-line necessari per usufruire dell’esenzione regione per regione