Ancora una volta la tragica fine a scapito di agenti della Forze dell’Ordine, come accadde a Roma posto tempo fa e a perdere la vita questa volta sono due agenti che sono stati uccisi dinanzi alla questura di Trieste.
Dalle prime ricostruzioni, fuori dalla questura, un uomo ha cominciato a sparare contro due agenti che scendevano dall’ auto. L’uomo che ha sparato sarebbe responsabile di diverse rapine avvenute stamattina.
Sparatoria finita in tragedia: morti due agenti di soli 30 anni
Non si può morire così giovani, non si può. Hanno lasciato le loro famiglie, i loro amici, i loro sogni, per colpa di un malvivente che ha stroncato ingiustamente la loro giovane vita.
I protagonisti di questa orribile vicenda sono Pierluigi Rotta, agente scelto, e Matteo Demenego, agente. Ad aprire il fuoco è stato un presunto rapitore che questa mattina ha effettuato diverse rapine nel capoluogo di cui, l’ultima, era di poche ore prima: aveva portato via lo scooter ad una donna ferma al semaforo facendola cadere a terra. Dopo questa ultima vicenda, era stato portato in questura insieme a suo fratello.
Lo straniero, aggressore è Alejandro A.S. domenicano, di 29 anni, affetto da turbe psichiche.
Il messaggio vocale: “sono morti”
Ad annunciare la morte dei due agenti è stato un messaggio vocale registrato da un poliziotto che aveva tentato inutilmente un primo massaggio cardiaco. Il messaggio vocale è rimbalzato velocemente tra i cellulari degli appartenenti delle Forze dell’Ordine.
Chi erano le due vittime
L’agente Rotta, appena 34 enne era originario di Napoli. Anche suo padre era un poliziotto. Il suo collega Demenego era di Velletri, ed aveva compiuto 31 anni pochi giorni fa. Dopo gli studi a Toma, era diventato poliziotto, ed era a Trieste dal 2013.
Proclamato lutto cittadino.
Ancora una volta, strappati alla terra uomini che erano lì per guadagnarsi da vivere e proteggerci dalla malvagità di questa gente che ruba ed uccide senza pietà.