Giulia Muttoni, è una ragazza piena di vita, intelligente, che studia all’Università di Milano e nel tempo libero aiuta gli altri collaborando con la Croce Rossa. Lei però non è una ragazza qualunque, pertanto la sua storia vogliamo che arrivi a voi per farvi comprendere quanto grande è il suo amore per suo padre:“22 anni fa mio papà mi ha dato la vita, io, ora, la ridò a lui. E, fidatevi, non esiste gioia e soddisfazione più grande”. La sua è una di quelle storie che infondono speranza e gioia e ci fanno capire che è l’amore tra un genitore e un figlio quello che non potrà mai distruggersi.
Siamo abituati ad ascoltare notizie di odio tra famigliari, fratelli, amici che rendono del tutto pessimistica la visione del mondo che ci circonda. Oggi però vogliamo diffondere una notizia che porta allegria, che ci fa capire quanto l’amore tra un padre e una figlia possa superare l’amaro della società.
Tra queste c’è la vicenda di Giulia Muttoni, una ragazza che studia Scienze infermieristiche all’Università Bicocca di Milano e fa la volontaria alla Croce rossa di Premana, paese nel Lecchese in cui abita. Lei stessa l’ha raccontata pubblicando un post e una foto su Facebook divenuti in poco tempo virali: ” Due giorni che non scorderò mai. I giorni in cui ho donato il midollo a mio papà. Non si può descrivere quanto io abbia provato nel vedere la sacca che si riempiva di tante celluline, pronte ad entrare nel corpo di mio papà, armate come soldatini per andare a combattere contro la sua malattia…
Una poltiglia rossastra, composta da 560 milioni di cellule staminali, che significa Vita, Speranza, Guarigione. È strano rendersi conto che la vita di una persona dipende dalla tua; si crea un rapporto viscerale, fortissimo, esclusivo“.
Il post prosegue con parole semplici e commoventi: “22 anni fa mio papà mi ha dato la vita, io, ora, la ridò a lui. E, fidatevi, non esiste gioia e soddisfazione più grande“.
Infine, Giulia rivolgendosi ai ragazzi che posano leggere il suo messaggio dice: “Ragazzi tra i 18 e 35 anni, in buona salute, iscrivetevi all’ADMO (Associazione donatori midollo osseo, ndr)! Donare il midollo non fa male, non è pericoloso e non fa paura, anzi, vi procura solo un sacco di soddisfazione e felicità“.
Molti sono stati i giovani che hanno dimostrato interesse a queste parole e che hanno deciso di effettuare la donazione di midollo osseo. Il gesto di Giulia fa emergere quello che vogliamo davvero: oltre a un’Italia improntato sull’odio, c’è anche un Paese migliore nel quale continuare a sperare, dove emerge amore e solidarietà.