Per i pensionati ci saranno grosse novità nel 2020: alcune categorie, grazie alla nuova Legge di Bilancio, potranno beneficiare di aumenti dell’importo della pensione, a causa della rivalutazione che prevede l’adeguamento annuale degli assegni in linea all’andamento dell’inflazione. Scopriamo come cambieranno gli importi e quali i pensionati che potranno trarne vantaggio.
Pensioni 2020: Entro la fine del mese, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto del ministero dell’Economia che renderà noto il tasso effettivo di rivalutazione delle pensioni erogate dall’Inps a partire dal 1° gennaio 2020.
In base a quanto si apprende da prime indiscrezioni, per i pensionati è previsto un nuovo aumento delle pensioni nel 2020 grazie a quella che viene definita perequazione, ovvero, un adeguamento, una sorta di rivalutazione degli assegni in linea con l’inflazione: i dati ISTAT rivelano, nel dettaglio, che l’aumento dovuto sulle pensioni dovrebbe essere pari allo 0.60%.
In parole semplici, tutte le prestazioni riconosciute dall’Inps dovrebbero aumentare sino a un massimo dello 0,6%, in base all’importo dell’assegno. Cerchiamo di entrare più nel dettaglio per comprendere come cambieranno gli importi.
Pensioni 2020: i destinatari dell’aumento
Quello che accadrà a partire dal 1° Gennaio 2020 è questo: saranno aumentate le pensioni dirette (se al di sotto di un certo importo), così come gli assegni e le pensioni di invalidità e inabilità, o anche la pensione sociale, e le pensioni ai superstiti (reversibilità).
Anche se di molto poco, la pensione minima passerà da 513,01€ ai 516,08€. Questo è ciò che si apprende fonti ufficiali.
L’incremento sarà previsto anche per l’assegno sociale, oggi di importo pari a 458,00€; nel 2020, che per effetto della perequazione, diventerà di 460,74€.
Ricordiamo che la rivalutazione sarà solo parziale per quegli assegni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo della pensione, ossia pari a circa 1.530,00€.
Meccanismo rivalutazione pensioni 2020
Se la pensione supera di 4 volte il trattamento minimo, si va incontro ad una riduzione della rivalutazione; Nel dettaglio:
per le pensioni fino a 3 volte il minimo, l’adeguamento è pari al 100%;
per le pensioni oltre 3 e fino a 4 volte il minimo, l’adeguamento è ugualmente previsto nella misura del 100% per il 2020; è del 97% nel 2019;
per le pensioni oltre 4 e fino a 5 volte il minimo è del 77%;
per le pensioni oltre 5 e fino a 6 volte il minimo è del 52%;
per le pensioni oltre 6 e fino a 8 volte il minimo è del 47%;
per le pensioni oltre 8 e fino a 9 volte il minimo è del 45%;
per le pensioni oltre 9 volte il minimo è del 40%.
Per fare un esempio pratico: se si possiede una pensione fino a 2052 euro lordi mensili si potrà aver diritto all’effetto della rivalutazione della pensione in misura piena, pari allo 0,6% in più.
Aumento pensioni 2020
Le pensioni riconosciute dall’Inps nel 2020 aumentano in questo modo, a partire dal mese di gennaio, nell’ipotesi in cui siano confermati sia gli incrementi dello 0,6%, sia il nuovo meccanismo di rivalutazione:
pensioni fino a 4 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,60%;
pensioni di importo da 4 a 5 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,462%;
pensioni di importo da 5 a 6 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,312%;
pensioni di importo da 6 a 8 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,282%;
pensioni di importo da 8 a 9 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,27%;
pensioni di importo oltre 9 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,264%.
Taglio pensioni d’oro 2020
Novità anche per le pensioni che superano 100 mila euro all’anno. Esse subiranno una diminuzione dell’assegno in base ad un tasso previsto per scaglioni. Nello specifico:
–pensioni tra 100 e 130mila euro: riduzione dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100mila euro;
–pensioni tra 130 e 200mila euro: riduzione dell’assegno pari al 15% per la somma fino a 100 mila euro, ulteriore diminuzione dell’importo pari al 25% per la parte eccedente i 130mila euro;
–pensioni tra 200 e 350mila euro: riduzione dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100mila euro, ulteriore diminuzione dell’importo pari al 25% per la parte eccedente i 130mila euro; diminuzione del 30% per la parte eccedente i 200mila euro;
–pensioni tra 350 e 500mila euro: riduzione dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100mila euro, ulteriore diminuzione dell’importo pari al 25% per la parte eccedente i 130mila euro; diminuzione del 30% per la parte eccedente i 200mila euro; ulteriore decurtazione dell’assegno pari al 35% per la parte eccedente i 350mila euro;
–pensioni oltre i 500mila euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100mila euro, ulteriore diminuzione dell’importo pari al 25% per la parte eccedente i 130mila euro; diminuzione del 30% per la parte eccedente i 200mila euro;