domenica - 22 Dicembre - 2024

Batterio New Delhi: 31 morti in Toscana, oltre 700 i ricoverati

Sono ormai 30 le morti sospette in Toscana, potenzialmente legate al batterio New Delhi: oltre 700 i ricoveri operati nel territorio regionale. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Arrivano a  31 le morti in Toscana causati dal batterio New Delhi.

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Il batterio identificato New Delhi, che ha fatto già diversi morti alcuni anni fa in Asia, è un agente patogeno, resistente agli antibiotici, in grado di portare al decesso ameno il 40% di coloro che lo contraggono, almeno secondo quelle che sono le stime diffuse dalle autorità sanitarie regionali.

Il batterio di cui parliamo, responsabile di questa epidemia, l’ NDM-1 ha il potenziale per essere resistente a molti antibiotici attuali, nonché a nuovi antibiotici che potrebbero diventare disponibili nel prossimo futuro e questo diventa un problema molto serio.

Questa emergenza sanitaria che sta coinvolgendo parte dell’Europa e di altri Continenti, è arrivata anche in Italia, colpendo la regione Toscana che registra 31 morti.

Secondo l’Agenzia Regionale di Sanità, che si occupa del monitoraggio relativo alla diffusione degli enterobatteri Ndm (New Delhi metallo beta-lactamase) nella Regione Toscana, da novembre 2018 ad agosto 2019 sono stati registrati 708 ricoveri ospedalieri per i quali è scattato il sospetto di batterio New Delhi.

La ricerca e l’indagine

I medici sottolineano inoltre che si tratta in questo caso di un meccanismo di antibiotico-resistenza nuovo e molto pericoloso per la salute pubblica, soprattutto perché messo in atto da batteri normalmente presenti nella flora intestinale:

L’Ndm rappresenta un nuovo meccanismo di antibiotico-resistenza, sviluppato da batteri normalmente presenti nella flora intestinale umana che possono diventare virulenti in seguito all’esposizione prolungata a determinati antibiotici. La capacità di resistere agli antibiotici rende pertanto pericolosi questi batteri, soprattutto in pazienti fragili, già colpiti da gravi patologie o immunodepressi“.

Costituita a maggio 2019 un’unità di crisi per contrastare la diffusione del batterio New Delhi, con le aziende sanitarie toscane impegnate in attività di sorveglianza tramite screening attivo. È stata elaborata anche una sorta di mappa di supporto per meglio monitorare l’evoluzione del fenomeno. Di seguito la localizzazione dei casi accertati di batterio New Delhi:

  • Azienda ospedaliero-universitaria Pisa: 31 casi;
  • Osp. Riuniti Livorno: 9;
  • Ospedale unico della Versilia: 8;
  • Presidio di riabilitazione cardiologico di Volterra: 6;
  • Nuovo ospedale delle Apuane (Massa): 4;
  • Ospedale Lotti (Pontedera) e Ospedale civile di Cecina 3;
  • Ospedale San Luca (Lucca): 2;
  • Aou Careggi, Aou Senese, Ospedale pediatrico apuano, Centro di riabilitazione di Terranuova Bracciolini, Ospedale San Jacopo di Pistoia, Ospedale Ss. Cosma e Damiano di Pescia, Ospedale civile di Piombino, Ospedale San Francesco (Barga), Ospedale S. Maria Maddalena di Volterra: 1 caso riconosciuto per ciascuna struttura.

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