A partire dallo gennaio scorso, è entrata in vigore una legge che specifica che possiamo buttare le vecchie bollette dell’acqua poichè non ci sarà più il pericolo che l’azienda fornitrice possa reclamarne il mancato pagamento.
Sono molte le situazioni in cui le società di energia elettrica, gas e acqua non producono fatture per diversi periodi poichè fanno una stima forfettaria del consumo effettuato, per inviare in seguito, una bolletta di conguaglio se il consumo era stato superiore alla stima.
Dunque, fino a quando è da considerarsi corretta la pretesa delle società fornitrici che richiedono il pagamento dei consumi di energia elettrica, gas e acqua? La legge di Bilancio 2018 ha stabilito un limite di tempo che ad oggi è stato più che dimezzato, a vantaggio dei consumatori. Infatti, se fino a poco tempo fa la richiesta del debito era lecita entro cinque anni, oggi il limite è ridotto a due anni.
La modifica dei termini segue ora questa logica:
Questa importante iniziativa deposta nel Codice civile ha il profumo di “innovazione” e va a favorire i Consumatori.
Anche i conguagli seguono le stesse regole delle bollette, per cui:
Ricordate che la data da quando si deve iniziare a calcolare la prescrizione è il giorno successivo alla data di scadenza della bolletta, pertanto, la bolletta luce, ad es, scaduta il 1 Luglio e non pagata, avrà come data d’inizio della prescrizione il 2 Luglio.
Quindi il 2 gennaio 2020, sarà la data con la quale inizia il termine di prescrizione di due anni delle bollette acqua, ed è da questa data che possiamo tranquillamente buttare le bollette precedenti al 2015 e tirare un sospiro di sollievo. Mentre quelle successive a gennaio 2020, potremo eliminarle già dopo un biennio cioè nel 2022.
Ottima notizia, non credi?