Il 16 ottobre si è celebrato in 10 paesi del mondo il Bra Day, la Giornata internazionale della Consapevolezza sulla Ricostruzione Mammaria. L’obiettivo principale è quello di sostenere psicologicamente tutte le donne che si sono ammalate di cancro al seno ed alcune di loro hanno subito anche la successiva esportazione di uno o entrambe le mammelle.
Il 16 ottobre si è dato vita a questa giornata internazionale completamente al femminile, un occasione di incontro tra donne segnate dallo stesso destino: il cancro mammario.; una giornata necessaria per confrontarsi o ricevere assistenza circa la ricostruzione del seno dopo un intervento di mastectomia. È proprio per offrire una piena conoscenza sulle metodiche di chirurgia ricostruttiva che è nato il Breast reconstruction awareness Day.
A idearla è stato un chirurgo plastico canadese, che nel 2011 si è chiesto per quale motivo solo il 10% delle pazienti si sottoponeva a questo intervento di chirurgia plastica che le aiutava a riacquistare la femminilità che credevano perduta dopo il tumore. Dopo essersi accorto che la maggior parte delle donne malate ignorava questa possibilità, ha deciso di dare vita a un appuntamento annuo internazionale per divulgare tutto quello che c’è da sapere sulle metodiche di chirurgia ricostruttiva. Oggi sono 6 su 10 le donne che si sottopongono all’operazione, che viene ormai considerata un diritto da garantire a tutte quelle che hanno lottato contro un tumore simile
Tornare a casa dopo l’intervento chirurgico per debellare il tumore e ritrovarsi senza il proprio seno è una sensazione che nessuna donna dovrebbe mai provare in tutta la sua vita. Il seno fa parte dell’essere donna e rappresenta una delle tante caratteristiche che ci regalano a femminilità. Molte donne pertanto dopo l’intervento non si accettano più. Iniziano ad avere ripercussioni psicologiche e non riescono più ad avere quella serenità con il partner, provano pudore ed angoscia.
Nel 2017 in Italia si sono registrati circa 51mila nuovi casi (di cui solo l’1% nei maschi). Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (29%) è un tumore mammario. Considerando le frequenze nelle varie fasce d’età, i tumori della mammella sono diagnosticati prevalentemente sia nella fascia d’età compresa tra 0-49 anni (41%), sia in quella 50-69 anni (35%), sia in quella più anziana ≥70 anni (21%).
La sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi, indipendentemente da altre patologie, è in moderato e costante aumento da molti anni (81% dal 1990 al 1994, 85% dal 1995 al 1999, 87% dal 2000 al 2004) in relazione a diverse variabili, tra cui l’anticipazione diagnostica (screening) e il miglioramento delle terapie.
Secondo le stime, in Italia il 60% delle donne accetta di ricostruire il seno con la chirurgia plastica dopo la mastectomia. Purtroppo, però, solo il 23% delle pazienti conosce i diversi trattamenti disponibili, una percentuale ancora troppo bassa se si considera il numero sempre più elevato di donne operate.
La ricostruzione del seno dopo un tumore non ha costi perchè è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e oggi ha come obiettivo principale che lasci meno conseguenze possibili anche dal punto di vista estetico. I chirurghi plastici mettono quindi a punto interventi di ricostruzione o rimodellamento della mammella dove per ogni donna verranno scelte le tecniche più adatte.