domenica - 22 Dicembre - 2024

Cartelle esattoriali in arrivo dal primo marzo: il regalo del Governo Draghi

Il nuovo Governo non promette bene e per risollevare la situazione ha bisogno di recuperare il denaro dei cittadini che, per diversi motivi, hanno debiti da saldare. Dal 1° Marzo pertanto saranno inviate le tanto temute cartelle esattoriali a tantissimi cittadini che, in momenti di così estrema difficoltà economica, si ritroveranno ad affrontare ulteriori ansie.

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La scelta di Draghi di procedere con l’invio delle cartelle è stato deciso durante la presentazione del programma economico.

Si tratterebbe di ben 50 milioni di atti da notificare. Che comporterebbero un bel da farsi da parte del Fisco.

Purtuttavia, il nuovo Premier, pur affrontando tra le priorità, la tematica sulla necessità di una riforma strutturale del Fisco, non ha avvertito l’esigenza di informare gli italiani sull’arretramento delle azioni di riscossione.

Azioni di recupero a partire dal primo marzo

Ebbene, la proroga sulla notifica di cartelle e avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, durerà fino al 28 febbraio. Quindi, subito dopo, ci si aspetta: cartelle esattoriali in arrivo dal primo marzo.

Come anticipato, si tratterebbe di 34 milioni di cartelle esattoriali e 16 milioni di avvisi. Pari a ben 50 milioni di atti di recupero.

Esse porterebbero via ben due anni di lavoro per essere smaltite. Un gettito a cascata, infatti, di tali atti, recherebbe con sé il rischio delle nullità e dei vizi di legittimità dovuti a difetti di forma.

Qualcuno propenderebbe per un’ennesima proroga, fino almeno al 30 aprile. Data di scadenza dello stato di emergenza.

Il Governo, dunque, dovrà trovare una soluzione al deficit di 32 miliardi di euro che sarebbero dovuti confluire nel Decreto Ristori 5, che non c’è stato. Contestualmente, il nuovo Esecutivo, sta subendo anche pressioni per la concessione della pace fiscale, che servirebbe a smaltire un pò il carico di lavoro.

Ma, vediamo cosa si deciderà, con la nuova guardia, in ordine a queste manovre fiscali “emergenziali”.

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