lunedì - 23 Dicembre - 2024

Ciclisti in gruppo o in fila indiana? Ecco cosa dice il codice della strada

Il decreto legislativo n.285 parla chiaro e coloro che si mettono su strada devono leggerlo attentamente

A tutti sarà capitato sicuramente di incontrare per strada gruppi di ciclisti che un po’ in fila indiana altri tipo gregge e altri ancora affiancati uno accanto all’altro, ostacolano la carreggiata e gli automobilisti devono necessariamente rallentare per evitare di fare “strike”!

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Se tra i velocipedi e gli automobilisti si creano dissapori continui, forse è perché entrambe le categorie non conoscono perfettamente le leggi in materia di sicurezza stradale o le ignorano convinti di avere tutte le ragioni.

Ma cosa dice davvero il codice della strada? Forse è meglio riprendere il nostro vecchio manuale di scuola guida e dargli una rispolverata, aggiornandoci con le nuove normative in materia di sicurezza.

Il nuovo codice della strada, decreto legislativo 30 Aprile 1992 n.285 e successive modifiche dell’art.182 che riguarda la circolazione di tutti i velocipedi recita:

         “i ciclisti devono procedere su un’unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni 10 e proceda sulla destra dell’altro”

Come appreso, i ciclisti hanno regolare diritto di procedere nella marcia affiancati nei centri urbani in numero non maggiore di 2.

Diverso è il caso se si percorre una strada extraurbana, in quel caso è d’obbligo pedalare in fila indiana.

Muoversi in “gregge”, in gruppo, significa violare completamente il codice stradale e non c’è automobilista che in questo caso non pronunci qualche frase blasfema e dovrà necessariamente rallentare a passo d’uomo per non investire nessuno.

Nel 2009 nella provincia di Imperia, il giudice ha cancellato la multa per 2 ciclisti che procedevano tranquilli la marcia uno accanto all’altro; hanno ricevuto inizialmente una pena pecuniaria molto “salata”ma in realtà non stavano commettendo alcuna infrazione poiché si trovavano in un centro urbano e vi erano condizioni favorevoli di circolazione idonei per marciare in quel modo.

Pedalare all’aria aperta è sempre uno sport perfetto ed ecologico, che ci tiene in salute perciò per evitare di rincorrere in cattivi inconvenienti con automobilisti un po’ più furiosi di altri è sempre meglio attenersi alle leggi e muoversi con cautela e prudenza. Solo con il rispetto reciproco e con la calma necessaria quando si è su strada, si possono evitare sia disgrazie, sia contese e diverbi che “attecchiscono”la voglia di fare uno sport cosi bello.

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