Avete sicuramente più volte usato o sentito dire il termine colite ovvero si intende una infiammazione che colpisce il colon, ovvero il secondo tratto dell’intestino crasso. Come riferisce Wikipedia, i sintomi possono essere molteplici, tra cui dolore addominale, talvolta attenuato dalla defecazione, o variazione di consistenza delle feci. Tra i sintomi intestinali associati ricordiamo l’alitosi, la sensazione di bruciore in bocca o in gola, il sapore sgradevole di amaro e la difficoltà nella deglutizione (tutti sintomi normalmente legati alla pressione esercitata dell’intestino contro lo stomaco con la conseguente fuoriuscita verso l’esofago dei succhi gastrici), nausea, vomito, il senso di sazietà precoce, mal di stomaco, borborigmi intestinali, e infine i dolori all’ano e al perineo.
Un fastidio che può manifestarsi in sporadiche occasioni ma che può anche diventare un vero e proprio problema che se non curato può portare ad un’altra serie di problematiche.
La colite, ovvero l’infiammazione del colon ossia l’ultima porzione d’intestino adibita ad assorbire i nutrienti ed eliminare gli scarti, si presenta con forte dolore addominale e gonfiore, meteorismo, seguito da stipsi o diarrea, stanchezza e disturbi digestivi. Se ne imputano le cause all’ansia, allo stress ed alla cattiva alimentazione. Se non curata può comportare debolezza cronica, perdita di peso, anemia.
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale sulla cura della colite. Alcuni alimenti la possono rendere cronica mentre altri, possono aiutare a risolverla. Sarebbe opportuno, grazie all’aiuto di un nutrizionista, valutare se si hanno intolleranze alimentari che possono aggravare la patologia.
Solitamente ad esempio si sconsiglia il frumento, i latticini, la carne rossa che andrebbero sostituiti con la carne bianca, il pesce, i cereali integrali, frutta e verdura sì ma con eccezioni.
Dunque no a: i kiwi, le prugne, le ciliegie, le banane, le fave, gli asparagi, la zucca, i peperoni, le melanzane, il caffè, gli insaccati e i porri che sono alimenti sconsigliati mentre sono ok invece lattuga, zucchine, patate, miele e yogurt.
Altri alimenti che possono acuire i sintomi:
Si consiglia di assumere come rimedio naturale alla colite i fermenti lattici, i lattobacilli ad esempio, con frequenza giornaliera ma anche di bere tisane a base di malva, coriandolo, tiglio, menta, anice, aneto, altea, melissa, achillea, camomilla cumino o finocchio che hanno la funzione di ridurre il gonfiore, gli spasmi e d’infondere relax nel caso si tratti di colite nervosa.
In alternativa a ciò possiamo ricorrere ai Fiori di Bach o all’argilla verde ventilata di cui si berrà l’infuso (un cucchiaino in un bicchiere d’acqua che deve riposare circa tre ore) oppure all’acqua del riso bollito che va bevuta nell’arco della giornata.
Rimedi con farmaci
Tra i farmaci spesso prescritti per il trattamento della colite si prevede la somministrazione di antibiotici e antinfiammatori non steroidei (FANS) come la mesalazina (Asacol) o i suoi derivati; azatioprina o simili immunosoppressori; steroidi come il prednisolone e il prednisone; uno o alcuni dei numerosi medicinali che alleviano l’infiammazione e il dolore (butilscopolamina). Dal momento che si tratta di una condizione cronica, la colite richiede un trattamento palliativo, più che una cura.
Alla chirurgia si ricorre soltanto se l’infiammazione è costante, specialmente in caso di colite fulminante.
Fonte consultata: Wikipedia