Salute

Coronavirus, ecco come distinguere le mascherine Ffp2 efficaci da quelle non sicure

Sin dall’inizio della pandemia, i virologi e gli esperti ci hanno consigliato di indossare le mascherine FFP2, poichè molto più sicure nel bloccare il virus in entrata ed uscita. Sono pertanto ritenute le più efficaci e per questo motivo anche le più ricercate ( talvolta costano qualche euro in più rispetto a quelle chirurgiche).

Purtroppo anche in questo contesto c’è chi decide di speculare, tramite la truffa a scapito degli acquirenti. Molti commercianti infatti, rivendono mascherine che pur essendo molto simili alle FFP2, in realtà non sono a norma; sempre più frequenti sono i sequestri di materiali senza marchio CE o che a seguito di test non risultano avere la stessa efficacia promessa.

Quando una mascherina Ffp2 è a norma? Come riconoscerla?

Le maschere filtranti facciali Ffp2 o N95 (l’equivalente americano) come ogni dispositivo di protezione individuale deve rispettare quanto stabilito nel regolamento Ue 425/2016. Nello specifico devono rispondere a quanto previsto per i dispositivi di categoria III di rischio. Prima della messa in commercio, i produttori devono passare il vaglio di un organismo che ne certifichi il rispetto dei requisiti indicati dalle norme tecniche EN 149:2001 + A1:2009. Solo allora il produttore, potendo dimostrare la conformità del prodotto, può apporre il marchio CE sul prodotto.

I codici della Ffp2

Per capire se la mascherina Ffp2 è a norma, deve riportare  il marchio CE che deve essere accompagnato da un codice di 4 numeri o lettere, che va a identificare l’organismo che ha certificato la conformità del prodotto alla norma europea. Un elenco degli organismi che emettono i certificati dei prodotti è presente nel database Nando della Commissione europea.

Grazie a questo elenco chiunque può facilmente verificare se il numero che troviamo sotto il marchio CE delle mascherine Ffp2 corrisponde ad un ente autorizzato. Nel caso delle maschere filtranti dovremo trovare il riferimento ai personal protective equipment e, nello specifico, all’Equipment providing respiratory system protection. Qui comparirà la lista di tutti gli organismi notificati che valutano i dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Se non compare nell’elenco il certificato è quasi sicuramente falso.

Il certificato di conformità e le informazioni contenute

Altro fattore fondamentale è verificare che la confezione in cui è contenuta la mascherina, riporti il certificato di conformità. Le informazioni indispensabili sono: nome e codice numerico dell’organismo notificato che certifica; nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario; tipologia di dpi; riferimento alle norme tecniche considerate per la certificazione della conformità e data di rilascio.

E se manca il marchio CE o il certificato è falso?

Se manca il marchio CE o non vi è alcun certificato, con tutta probabilità si tratta di una mascherina fasulla o non a norma.

Possono essere vendute mascherine senza marchio CE?

Sì, possono essere venduti dpi senza marchio CE e senza riferimento all’organismo notificato certificatore. La deroga, però, riguarda solo le tempistiche e prevede comunque il rispetto degli standard tecnici e di qualità previsti dalla norma EN 149:2001.