Attualità

Covid, l’infettivologo Galli: “Scordiamoci cenoni a Natale, diventerebbe come lo scorso Ferragosto”

Insomma, virologi, epidemiologi, medici ed esponenti del Governo sono tutti concordi nell’imporre agli italiani un Natale diverso dagli altri: niente cenoni, abbracci, feste e tombolate. Tra pochi giorni infatti, verrà firmato il provvedimento che impedirà di fare feste con molti parenti, concedendo solo ai familiari di primo grado di riunirsi.

E’ dello stesso parere Massimo Galli: “Anche nella migliore delle ipotesi non possiamo trasformare il prossimo Natale nel Ferragosto scorso quando ci siamo giocati tutto, perché il virus era alle nostre spalle solo per pugnalarci. Scordiamoci i grandi cenoni con le famiglie allargate”.

Natale a rischio

Natale sarebbe a rischio, secondo il professor Massimo Galli. ”Alla luce dei numeri, se gli interventi non funzionassero arriveremmo a Natale nel pieno della seconda ondata. Se funzioneranno, dovremo adeguarci a una riapertura graduale e a molte cautele, per non ripetere quanto già successo a Ferragosto”. Lo ha affermato l’esperto infettivologo, della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, intervenuto in serata al ‘Global Health – Festival della Salute Globale’. “Rispetto alla scorsa primavera, quando la gente era impaurita, ma solidale e disponibile a seguire le disposizioni, ora c’è molta stanchezza e anche molta rabbia. Posizioni irrazionali trovano molto più spazio”, sottolinea.

Anche nella migliore delle ipotesi non possiamo trasformare il prossimo Natale nel Ferragosto scorso quando ci siamo giocati tutto, perché il virus era alle nostre spalle solo per pugnalarci. Scordiamoci i grandi cenoni con le famiglie allargate”. Ha poi ribadito a Cartabianca su Rai3.

Galli ha parlato anche del caso visoni in Danimarca. Per l’esperto è “possibile che il sistema immunitario dei visoni finisca per selezionare nuovi mutanti, problema ulteriore di cui certo non avremmo bisogno. Tutte le forzature che imponiamo alla natura hanno un prezzo”.

“Questi animali in cattività sono stati infettati accidentalmente dai loro allevatori – ha evidenziato Galli – ma avrebbero anche ritrasmesso il virus all’uomo, a differenza di tutti gli animali domestici in cui il fenomeno è stato studiato, che non rappresentano un pericolo“. Quanto al coronavirus Sars-CoV-2 che sta rimettendo in ginocchio l’Europa, “è possibile che nella seconda ondata il virus sia in parte cambiato – ha osservato l’infettivologo – Stiamo cercando di capire quanto questo sia accaduto in Italia”.