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Decreto Rilancio: ecco l’idea per non pagare l’affitto in modo legale e senza sfratto

Pochi sanno che grazie al Decreto Cura Italia, è stato introdotto il blocco dello sfratto per gli inquilini impossibilitati a pagare l’affitto. Questo ha generato grosse problematiche per il proprietario dell’immobile affittato che non riuscirà a richiedere obbligatoriamente il canone di locazione, con il rischio di perdere ingenti somme di denaro.

Un disagio consistente per chi ha dovuto sostenere spese di ristrutturazione o per chi vive con i soldi degli appartamenti affittati e privo di altre entrate economiche.

Una possibile soluzione possiamo trovarla nel Decreto Rilancio, in cui è contenuto il superbonus 110%.
Cerchiamo di capire in che modo il bonus può agevolare gli inquilini e i proprietari .

L’inquilino può accedere al superbonus?

Il decreto Rilancio ha previsto un bonus casa 2020 del 110% interamente pagato dal Fisco, sotto forma di detrazioni fiscali da recuperare in cinque e dieci anni, oppure con sconto direttamente in fattura o come credito d’imposta (ceduto alla banca o all’impresa).

In esso sono compresi gli interventi di riqualificazione energetica, isolamento termico, la sostituzione di caldaie e condizionatori e di adeguamento antisismico.

Un aspetto interessante della norma è che i beneficiari possono essere i proprietari ma anche i comodatari e gli inquilini. In questo modo l’inquilino di un appartamento può ottenere un bonus fiscale particolarmente vantaggioso per il proprietario dell’immobile. Beneficio che in molti casi sarebbe precluso al padrone di casa. Le domande, quindi sono due. Come aumentare considerevolmente il valore del proprio appartamento? E poi, come superare le difficoltà che molti inquilini incontrano nel pagare l’affitto?

Un’idea per non pagare l’affitto in modo legale grazie al superbonus

Ma la domanda principale che ci poniamo è: come non pagare l’affitto in modo del tutto legale? La risposta è sempre la stessa: usando il superbonus 110%. Per spiegare nel dettaglio e concretamente, facciamo un esempio:

Ipotizziamo che un appartamento abbia un canone di affitto di 500 euro al mese e che siano necessari alcuni lavori di ristrutturazione ed adeguamento. Questi lavori possono costare circa 50.000 euro ed essere integralmente coperti dal superbonus. Questo importo determinerebbe una detrazione di 55.000 euro in 5 anni, cioè una detrazione di 11.000 euro all’anno per il proprietario. In altre parole, il proprietario di casa risparmierebbe oltre 915 euro di tasse al mese grazie all’ecobonus. E grazie al suo inquilino. Se i due concordassero di dividere i benefici del bonus, l’inquilino potrebbe non pagare l’affitto per 5 anni. Il proprietario pagherebbe comunque meno tasse ed entrambi avrebbero una casa rinnovata.