Ogni qual volta abbiamo un dolore al petto improvviso, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un medico poichè in TUTTI i casi, non dobbiamo sottovalutare sintomi di questo genere poichè potremmo salvarci la vita.
E’ sempre consigliato, anche quando non abbiamo sintomi allarmanti, eseguire un semplice esame del sangue “troponina”, che può prevenire un infarto o crisi cardiovascolari.
Da un’attenta analisi dei risultati dello studio Promise effettuato su circa 4.000 pazienti, si è rilevato che elevate concentrazioni di troponina I ad alta sensibilità (hsTnI), anche all’interno del range di normalità, sono associate ad un incremento del rischio a breve termine di mortalità, infarto miocardico acuto e ricoveri ospedalieri nei pazienti sintomatici.
Un ulteriore studio, è stato affrontato da docenti delle Università scozzesi di Edimburgo e di Glasgow e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Nella loro ricerca l’esame della troponina ha confermato il suo potere predittivo su futuri attacchi cardiovascolari per cui non c’erano segnali concreti. Dando la possibilità di intervenire subito con terapie preventive.
Troponina: che cos’è?
La troponina è un complesso proteico formato da tre subunità: troponina C, I e T.
Con questo termine, come ci spiegano gli esperti della Fondazione Veronesi, ci si riferisce a un gruppo di proteine coinvolte nella contrazione del cuore. Un aumento della loro concentrazione nel sangue circolante può indicare un’importante sofferenza cardiaca. La troponina, quindi, potrebbe diventare un terzo marcatore del rischio cardiaco accanto a colesterolo e pressione del sangue (anzi, «più efficace di questi»).
Oggi l’esame della troponina è già in uso se c’è incertezza su una diagnosi di infarto. La ricerca scozzese ha anche rivelato che tramite la misurazione delle troponine cardiache nel sangue si può controllare anche quali pazienti possono maggiormente beneficiare della cura con statine.
Con un semplice e poco costoso esame del sangue, si potrebbe individuare questo pericolo pur in assenza di sintomi. Un pericolo che avanza silenziosamente, dicono i ricercatori che si sono dedicati allo studio di questo test su tremila uomini col colesterolo alto, ma nessun precedente cardiologico.