Già diverso tempo fa furo sferrato un duro colpo dal Cardinale nigeriano Arinze che, in merito alla questione dell’immigrazione, espresse dissenso verso il progetto di Papa Bergoglio che voleva, già in passato e ancora tutt’ora, accogliere gli immigrati nel nostro territorio per proteggerli dalla fame e dalla guerra.
Le parole del cardinale:
“resto perplesso di fronte a questi migranti senza documenti, senza progetti, senza famiglia. Pensano di trovare qui il paradiso terrestre? Se è bene aiutarli, credo che sarebbe bene farlo a casa loro, nei loro villaggi, presso le loro tribù. Non si possono accogliere tutti i migranti del mondo. La Chiesa non può cooperare con questi traffici umani che sembrano una nuova edizione della schiavitù. Trovo scandaloso che si usi la parola di Dio per giustificare tutto ciò. Vedete che siete invasi dall’Islam? Ed essi vogliono islamizzare il mondo intero.”
Lo chiamano il Papa nero, e da diverso tempo non si dimostra concorde con i progetti Di Papa Francesco.
Il cardinale Francis Arinze, ottantaseienne, è uno dei cardinali dell’ordine dei Vescovi ed è tra gli attuali 6 titolari delle Chiese suburbircarie di Roma .
Così chiare le parole del Papa Nero Cardinale Francis Arinze:
“Gli europei devono smetterla di incoraggiare la partenza dei giovani africani. L’Africa ha bisogno di loro”.
Parole sante pubblicate nel “Catholic Herald”, dove il cardinale nigeriano Francis Arinze, in passato considerato uno dei principali candidati al papato, ha affermato che quando i paesi africani perdono i loro giovani a causa della migrazione, perdono coloro che possono costruire il proprio futuro.
E ancora continua il suo interessante discorso:
“Il miglior modo in cui i paesi dell’Europa e dell’America possono aiutare l’Africa non è incoraggiando i giovani a venire in Europa facendogli pensare all’Europa come un paradiso – un luogo dove il denaro cresce sugli alberi – ma aiutando i paesi da dove vengono”, ha affermato il cardinale 86enne.“È meglio che qualcuno rimanga nel proprio paese e lavori lì”, afferma, e che pertanto bisogna aiutarli nel loro paese dove si trovano, senza che essi abbandonino le loro famiglie.
Le sue parole continuano a risuonare con una certa durezza:
“Ogni governo ha bisogno di determinare quante persone può ospitare. Non è teoria. È un dato di fatto! Dov’è il futuro dei giovani africani: lavoro, vita familiare, cultura, religione? Bisogna pensare a tutto ciò. Accoglierli senza dar loro prospettive non è la soluzione. Quindi questi sono aspetti che dobbiamo prendere in considerazione quando menzioniamo la parola ‘migrante”, afferma il papa nero Francis Arinze.
All’intervento del cardinale Arinze si accosta la storia del profugo cantante che con il suo “Non emigrate” convince gli africani a non partire.
Ai microfoni del Corriere della Sera ha detto:
“Dobbiamo riflettere e capire che non è un nostro desiderio perdere la vita in un gioco, dobbiamo guardare alla nostra Africa. Ho avuto questa ambizione che mi ha portato a diventare immigrato clandestino… ma se avessi saputo non sarei mai partito. Mi chiedo se è davvero il mio destino scappare dalla polizia, cucinare nella stessa stanza in cui dormo, non avere una doccia e neppure la colazione. E quindi caro fratello, l’immigrazione clandestina non è la soluzione”.
Le parole del Papa nero e di questo ragazzo immigrato in Italia non possono che confermare che, scappare dall’Africa non risolve il problema e la Chiesa dovrebbe capirlo, bisogna piuttosto aiutare tutti costoro a ricostruirsi una vita nel loro territorio, attraverso il sostegno che tutti possiamo dare, Chiesa compresa.