Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri figli questa frase: “mi fa male la pancia” e spesso coincideva con determinati momenti della giornata. Il disturbo d’ansia di separazione è più frequente nei bambini più piccoli, il disturbo d’ansia generalizzato nei più grandi e il disturbo di panico solitamente non si presenta prima della pubertà. Per quanto riguarda le differenze tra i sessi, sembra che i maschi siano prevalenti nei disturbi dell’infanzia, mentre le femmine lo siano nella pubertà e nell’adolescenza.
Alcuni bambini lamentano dolori di pancia prima di dormire, altri prima di andare a scuola, altri quando hanno paura di dover affrontare un impegno che per loro sembra eccessivo.
Son molti gli studi effettuati su questo specifico argomento e tutti confermano che il dolore è reale, si percepisce per davvero.
Il motivo è davvero semplice: lo stomaco è sede del sistema nervoso, infatti, gli studiosi lo chiamano secondo cervello.
Molti genitori confondono questo malessere dei loro figli solo come un modo, un escamotage per attirare la loro attenzione ma, in realtà, non è così.
Il dolore si manifesta in modo particolarmente intenso e crampiforme: è il momento in cui si percepisce maggiore ansia e disagio, una richiesta d’ aiuto celata ma rivelata dal corpo. Al dolore del basso ventre si associa a volte anche la nausea o conati di vomito.
Siamo pertanto noi genitori a dover fornire aiuto, farli sentire protetti, offrire loro il giusto sostegno poiché l’ansia è un urlo d’aiuto.
Facciamo però molta attenzione poiché ogni bambino è diverso da un altro pertanto, differenti saranno i sintomi.
Per una diagnosi di ansia generalizzata, vostro figlio deve presentare oltre al mal di pancia, sintomi di altro tipo nella maggior parte dei giorni, per almeno 2 settimane di seguito:
APPRENSIONE: preoccupazione eccessiva per future disgrazie, sensazioni di pericolo.
TENSIONE MOTORIA: irrequietezza, mal di testa, tremori, incapacità di rilassarsi, cefalea, sudorazione, tachicardia, capogiri, bocca secca.
TENSIONE MENTALE: sensazione di testa vuota, difficoltà nello studio, continue lamentele, inappetenza, insonnia.
Cerchiamo di dedicare loro un po’ del nostro tempo, abbracciamoli, diciamo loro che qualunque cosa si può risolvere. Non dobbiamo mai pensare che, essendo ansia di un bambino, non valga quanto quella di un adulto perché, nonostante i problemi vi possono sembrare banali, l’intensità del disagio fisico e psicologico è identico.
E’ fondamentale ascoltare i nostri bambini senza forzarli, ma convincendoli che potete dal loro una mano a far passare quell’ orrendo mal di pancia che tanto fa male al corpo e all’anima.
“L’ansia è sempre un vuoto che si genera tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui pensiamo che dovrebbero essere; è qualcosa che si colloca tra il reale e l’irreale. (Charlotte Joko Beck)”
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