Un fatto di cronaca che ancora oggi, a distanza di 10 anni, riscontra interesse: stiamo parlando del delitto di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa il 26 Novembre. Il caso ha assunto una grande rilevanza mediatica, oltre che per la giovane età della vittima, anche per l’efferatezza del crimine e per diversi avvenimenti peculiari verificatisi nel corso delle indagini, come l’arresto e il successivo proscioglimento di un primo sospettato, le circostanze del ritrovamento del corpo e le complesse modalità di individuazione dell’omicida. Il relativo procedimento giudiziario si è concluso il 12 ottobre 2018 con la definitiva condanna all’ergastolo di Massimo Giuseppe Bossetti, riconosciuto come unico colpevole.
Com’ è accaduto in altre occasioni, il delitto di Yara finirà sugli schermi televisivi, questa volta di Netflix. Un film prodotto dal regista Marco Tullio Giordana, la cui produzione del film è stata affidata alla TaoDue di Pietro Valsecchi.
Già nel lontano 2014 si era deciso di raccontare questo terribile fatto di cronaca nera in una serie televisiva. Quel progetto non andò a buon fine però. Il delitto della giovane atleta, la cui vita fu spezzata da mani sconosciute (unico accusato del delitto è Massimo Bossetti, che si dichiara innocente tutt’ora) questa volta diventerà un film.
Tra gli attori del cast ci sono Alessio Boni, che interpreterà il comandante dei carabinieri, mentre Isabella Ragonese vestirà i panni della pm Letizia Ruggieri. Proprio il pubblico ministero, inoltre, è stata assolta lo scorso anno per aver partecipato come fonte alla realizzazione di un docufilm sul caso di Yara. Per quanto riguarda le riprese, invece, non si svolgeranno nella zona del bergamasco, in cui è avvenuto il delitto, ma con molta probabilità nei pressi di Roma.