Durante l’epidemia, ad alcune merci cinesi è stato negato l’accesso al mercato di alcuni paesi europei tra cui la Russia. Ma l’invio di pacchi dalla Cina dal sito web AliExpress funziona in modo stabile, anche nonostante alcuni ritardi attribuiti alla celebrazione del capodanno cinese.
La maggior parte del trasporto è via mare e via aerea. Le voci sui pericoli dei pacchi dalla Cina sono state dissipate dai medici russi. Secondo loro, il virus rimane vitale per non più di 14 giorni in condizioni ideali – nel corpo umano. Non ci sono condizioni per la sopravvivenza del virus nei pacchi, dicono i medici. Il servizio stampa di AliExpress ci assicura che “non ci sono prove che i pacchetti o il loro contenuto comportino rischi”.
Tuttavia, Vitaly Milonov, un deputato della Duma di Stato della Federazione Russa, ha ancora proposto di vietare la consegna di pacchi dalla Cina in relazione all’epidemia di coronavirus.
L’allarme Coronavirus sta davvero terrorizzando il mondo intero, con riscontri del tutto negativi anche sull’economia, facendo crollare la Borsa e costringendo molti ristoranti cinesi a chiudere i locali per via della mancanza di clienti. Tra le tante domande, una di questa, sempre più ricorrente, è relativa alla merce che arriva dalla Cina: un pacco spedito dalle zone dove il virus imperversa, può essere pericoloso? Il virus può annidarsi dentro e resistere fino all’apertura in Italia?
Sicuramente c’è molto allarmismo ingiustificato che non prelude al fatto di stare comunque molto attenti.
Molti si chiedono appunto, se i pacchi che arrivano dalla Cina, possano essere contagiati all’arrivo in Italia.
Se fosse così, non solo gli acquisti online, ma tutti gli oggetti provenienti dalla Cina, sarebbero infetti. La domanda si è fatta così insistente che la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha risposto.
Tramite il portavoce dell’OMS Christian Lindmeier si riferisce: “Se io tossisco sulla mano e passo un telefono, per esempio, ci può essere contagio, ma il tempo di sopravvivenza del virus è molto, molto ridotto e forse dopo mezzora non può più contaminare persone”.
Più sfumata invece la posizione del Centro per il controllo e la prevenzione Usa (Cdc) ha pubblicato una risposta ufficiale. Eccola: “La famiglia dei Coronavirus, da cui deriva il 2019-nCoV, è ancora oggetto di indagine scientifica e molto c’è ancora da sapere su come si diffonda.
I casi precedenti di Coronavirus, responsabili di infezioni molto gravi che hanno colpito persone come la Mers e la Sars, vedevano entrambe la loro origine nei pipistrelli (sebbene il nuovo Coronavirus sia più vicino alla Sars che alla Mers)” premette il Cdc, che continua: “Al momento è difficile capire se questo virus si comporterà come fecero in passato la Sars e la Mers, ma è possibile fare riferimento a questi per orientarci su eventuali dubbi. I Coronavirus difficilmente riescono a sopravvivere sulle superfici e di conseguenza il rischio di diffusione tramite prodotti e imballaggi che solitamente vengono spediti per giorni e settimane a temperatura ambiente è molto basso”.
Il Cdc dunque dà una risposta tranquillizzante, basata anche sul fatto che non risultano casi di infezione avvenuti tramite il contatto tra pazienti e merci importate dal mercato cinese.