Il cancro alla vescica rappresenta attualmente uno dei tumori più silenziosi insieme a quello all’utero e al pancreas. Riconoscere i sintomi può salvarci la vita. Far prevenzione anche quando i sintomi sembrano banali significa sconfiggere il male con assoluta certezza e senza cure lunghe ed invasive.
È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Alla diagnosi il tumore della vescica è superficiale nell’85 per cento dei casi, infiltrante nel 15 per cento. Secondo i dati del Registro Tumori, in Italia nel 2017 sono stati stimati circa 27.000 casi di tumore vescicale, considerando sia le forme infiltranti sia quelle superficiali.
La sopravvivenza a cinque anni, in Italia, è di circa l’80 per cento sebbene sia molto frequente la probabilità di recidiva – cioè della ricomparsa del problema anche a distanza di tempo.
Per il tumore della vescica il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, seguito dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), da eventuali radioterapie che hanno coinvolto la pelvi, dall’assunzione di farmaci come la ciclofosfamide e la ifosfamide e dall’infezione da parassiti come Bilharzia e Schistosoma haematobium, diffusi in alcuni paesi del Medio Oriente (Egitto in particolare).
Anche la dieta ha un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono associati a un aumentato rischio di ammalarsi di tumore della vescica.
Esistono infine prove a favore di una componente genetica quale fattore predisponente.
I sintomi con cui si può presentare il tumore della vescica sono comuni anche ad altre malattie che colpiscono l’apparato urinario.
Manifestazioni frequenti sono la presenza di sangue nelle urine (ematuria) e la formazione di coaguli, la sensazione di bruciore alla vescica quando si comprime l’addome, la difficoltà e il dolore a urinare, la maggior facilità a contrarre infezioni. Con la progressione della malattia questi disturbi possono diventare importanti.
Le procedure diagnostiche, nel caso vi sia un sospetto di cancro alla vescica, si basano sull’ecografia e sulla cistoscopia. Quest’ultima consiste nell’introduzione di uno strumento a fibre ottiche nella vescica attraverso le vie urinarie e, pur essendo fastidiosa, permette di vedere all’interno della vescica e prelevare campioni sospetti di tessuto che verranno poi analizzati al microscopio.
Importante è anche la ricerca di cellule tumorali nel campione di urine (citologia urinaria).
La TC, la PET e anche la scintigrafia ossea sono utili per valutare se il tumore si è esteso oltre la vescica coinvolgendo altri organi.
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