Con il passare degli anni il cervello rallenta drasticamente le attività cognitive, processo che risulta del tutto fisiologico. Ci sono comportamenti che possiamo adottare per rallentare tutto ciò. Ecco quali.
L’invecchiamento cognitivo – cerebrale rappresenta un processo del tutto normale e fisiologico che procede lento con il passare del tempo e degli anni. Il corpo dopo i quarant’anni inizia a piccoli passi ad invecchiare e questo accade anche per il nostro cervello e per la nostra mente.
La causa di questo fenomeno è molto semplice: si riscontra, nel tempo, una diminuzione del numero e del volume delle cellule nervose e si riduce pertanto la comunicazione tra di esse.
E’stato calcolato che dopo i 50 anni iniziano a perdersi circa 50.000 neuroni al giorno e all’età di 70, il numero cresce vertiginosamente e si arrivano a smarrire 150.000 neuroni quotidianamente.
Le cause
I fattori che determinano l’invecchiamento cerebrale sono davvero molti e variano da individuo ad individuo:
- Sedentarietà
- Fumo
- Alcool
- Uso di psicofarmaci
- Scarsa cultura
- Aterosclerosi
- Predisposizione genetica
- Poco o scarso interesse per le attività culturali come leggere, studiare, avere hobby.
Un eccessivo rallentamento delle attività cognitive e cerebrali, come preannunciato, determinano un rallentamento della memoria molto drastico: non si ricordano più con facilità i nomi delle persone, i luoghi, i numeri di telefono che una volta conoscevamo alla perfezione; si osserva anche diminuzione dell’attenzione, del giudizio, del ragionamento, del linguaggio.
Quando i sintomi dell’invecchiamento sono eccessivi e rapidi, probabilmente si sta andando incontro a malattie e patologie un po’ più gravi tra cui l’Alzheimer e il morbo di Parkinson, patologie che coinvolgono sia la sfera cognitiva che muscolare.
Ecco cosa fare e non fare per rallentare l’invecchiamento cerebrale
Prima regola fondamentale è nutrire le cellule e fornire loro le giuste sostanze nutritive per garantire la rinascita delle cellule invecchiate.
E’opportuno seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine nobili ed evitare zuccheri e grassi.
Inoltre, la produzione di neuroni avviene anche grazie alla regolare attività fisica: l’ossigenazione potenzia la rigenerazione cellulare e ha funzione di riparare quelle danneggiate.
E’ buona norma astenersi dal fumo, dall’alcool, dalle droghe anche se leggere.
Importantissimo inoltre è favorire attività che potenziano la memoria: leggere, scrivere, dipingere, ascoltare musica, suonare..
Ecco cosa confermano gli studi scientifici
Le ricerche scientifiche sono tantissime e tutte confermano la stessa cosa.
L’American Accademy of Nerology ha effettuato nell’anno 2013 uno studio su 295 individui di età compresa tra 80 e 89 anni, alcuni dei quali svolgevano attività fisica e amavano leggere e scrivere, altri non erano interessati ad alcuna attività.
Successivamente alla loro morte, sono stati esaminati i loro cervelli per riscontrare la presenza di placche o lesioni che indicano demenza.
Coloro che sin da giovani avevano fatto attività stimolanti, avevano un declino cognitivo minore del 15 % rispetto a chi, nel corso della vita non era stato partecipe a nulla ed era stato privo di interesse.
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