A volte ci guardiamo intorno e osserviamo chi c’è intorno a noi, mai soffermandoci a pensare per un solo attimo, quanto la gente è diversa, è diversa da noi, diversa da me e te, ineguagliabile, inconfrontabile: 7 miliardi di persone di carattere differente, non tutti sinceri, molti bugiardi e diffamatori.
La categoria dei più pericolosi è quella degli ipocriti, coloro che fanno maldicenza per godere della sofferenza altrui: questi soggetti hanno fissato le radici nella nostra società e giorno dopo giorno si nutrono di cattiveria cercando in tutti i modi di calunniare, raccontare false informazioni e spargerli ovunque, come se fossero semi di un raccolto. Hanno l’arma più potente che possa esserci: la malvagità.
“Nulla è più veloce della calunnia, nulla si pronuncia più facilmente, nulla più prontamente si accoglie, nulla più ampiamente si diffonde.”
Poi lo sappiamo tutti: l’erba cattiva non muore mai ma, al contrario, si espande rapidamente. Così come le menzogne, giungono da lontano e sopravvivono nell’animo e nella curiosità di chi, per vivere felice, ha bisogno di sapere che gli altri stanno male, rifugiandosi per sempre nelle dicerie altrui.
Tanto più le calunnie sono inverosimili e lontane dalla realtà, più saranno ricordate, poiché, non sono mai i buoni gesti a serbare ricordo.
“Una reputazione una volta infranta è possibile che venga riparata, ma il mondo terrà sempre i propri occhi sul punto dove si è verificata la crepa.” Joseph Hall
La maldicenza portata sotto forma di scherno è la più cattiva di tutte; fa pensare alla cicuta che, di per sé, non è un veleno molto forte, anzi ha un’azione lenta e facilmente vi si può porre rimedio, ma addolcita dal vino, è senza scampo; lo stesso è la maldicenza che, entrerebbe da un orecchio e uscirebbe dall’altro e che invece, penetra fortemente nella mente degli ascoltatori quando è presentata in un contesto di parole sottili e gioviali.
“Se la gente parla male di te, vivi in modo tale che nessuno possa crederle.” Platone
Con il veleno delle vipere non si muore, si sopravvive con il giusto antidoto: Il serpente ha la lingua biforcuta, a due punte, come dice Aristotele; tale e quale è quella del maldicente, che con un sol morso ferisce e avvelena l’orecchio di chi ascolta e il nome di colui di cui parla male. Dobbiamo imparare a continuare a vivere diventando immuni e inattaccabili, come il ferro che si scalda con il fuoco ma non si piega.
Immaginate di ballare sotto la pioggia, con un gigante ombrello che vi ripara: cantando a squarciagola, vi godrete ciò che la pioggia vi offre: il suo profumo, la sua serenità, la freschezza. Fate di questo esempio un’icona di vita: continuate a vivere serenamente rendendovi impermeabili alle dicerie e cattiverie, facendole scivolare come la pioggia, senza danneggiarvi e godetevi ciò ce la vita vi offre e ciò che avete di più bello, allontanate questa gente perché è peggio della peste!
“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…” Charlie Chaplin
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