La deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini, propone un contributo per gli affitti dei giovani fino a 350 euro al mese. Da dove prendere questi soldi? Dall’IMU che, secondo la Boldrini, dovrà essere pagata anche sulla prima casa.
“Mi piacerebbe che il Partito Democratico diventasse il partito dei giovani, dove i giovani hanno interesse a iscriversi. Facciamo qualcosa che loro intendono importante per la loro vita”. Queste le sue parole che denotano chiaramente la voglia di cambiamento e ringiovanimento della politica.
Sono le parole pronunciate da Laura Boldrini durante l’incontro del Pd tenutosi a Rieti, voluto dal segretario Nicola Zingaretti. Continuando il discorso, ha lanciato una proposta: “Si dice che i giovani sono “bamboccioni”, che non se ne vanno di casa: diamo un contributo all’affitto per questi ragazzi”.
A parlare del suddetto argomento c’è stata anche Fanpage che, intervistando i giovani, ha fatto emergere una situazione di grande difficoltà: i ragazzi non hanno risorse economiche per potersi pagare un affitto, pertanto, restano a vivere sotto il tetto dei propri genitori fino a quando non hanno uno stipendio soddisfacente.
“Non si può affrontare con serenità e in modo costruttivo la vita se si hanno solo dei lavoretti se si è costretti a vivere in casa con i propri genitori fino a quasi quarant’anni”.
Se i giovani devono comunque pagare un affitto, significa che devono avere un posto di lavoro stabile e la situazione italiana non è così positiva: sono più di due milioni e mezzo i residenti in Italia che cercano un lavoro ma non lo trovano.
In Toscana e Lazio vi è già l’iniziativa che garantisce un bonus per tutti i giovani che affittano una casa.
La Boldrini ha voluto chiarire: “questa misura di sostegno all’affitto dovrebbe essere solo il primo step” e si dovrebbe naturalmente accompagnare alla strutturazione di un piano occupazionale serio”.
Quando Fanpage ha chiesto alla deputata Pd dove trovare le risorse per finanziare questa misura, la Boldrini ha parlato di Imu sulla prima casa per chi di case ne ha più di una.
“In questo momento appena il 20% della popolazione detiene il 70% della ricchezza nazionale, le diseguaglianze sono aumentate. L’idea di ridistribuire la ricchezza è un’idea di giustizia sociale”.
La sua proposta non è stata accolta molto bene dagli italiani che già pagano molte tasse e non vogliono dover sostenere anche questa, l’IMU sulla prima casa.
In passato i giovani senza lavoro, sono andati via dall’Italia per trovare occupazione e attualmente, nel 2019, sono altrettanto numerosi quelli che abbandonano la famiglia per cercare un posto anche molto lontano. Sarebbe una buona idea quella di aiutarli ma, finanziando per loro un bonus affitto, senza garantire un lavoro stabile, ben retribuito e sicuro, serve a poco!