“Oggi sarebbe stato il 42esimo giorno di cova. È accaduto che nei giorni scorsi, una persona non identificata, giorno dopo giorno, abbia preso a sassate la cigna e le uova, che di volta in volta sono state tutte rotte, arrivando alla macabra fine”. A segnalare quanto accaduto a Brenzone, ex Lorena Pinamonte, ex presidente della Pro Loco della località di poco meno di 2500 anime adagiata sulle rive del Lago di Garda.
“Ora, la colpa non è da imputare alla ruspetta che ieri sistemava la spiaggia (l’ultimo uovo era già rotto prima del suo arrivo), non è da imputare al Sindaco (40 giorni fa circa gli chiesi di far portare delle transenne, ritenute da lui inutili dato il lockdown per il Coronavirus che impediva di uscire e per dirla tutta ora alla luce dei fatti anche se le avesse fatte portare, le transenne, non avrebbero di sicuro impedito le mal intenzioni di qualche mentecatto), non è da imputare ad una presunta volpe perché più di 3 persone hanno visto una persona non identificata gironzolare attorno al nido con i sassi dentro i pugni chiusi dietro la schiena ed una lo ha pure visto compiere il gesto” continua Pinamonte”. “Purtroppo non ci sono foto o video che possano dare prove e senza prove si può solo denunciare ignoti. Ma una cosa è certa – conclude la Pinamonte -, se mai arrivasse la nostra estinzione (e ci stiamo andando vicini) ce la saremo meritata tutta”.
Le testimonianze raccontano dunque di una persona con fare sospetto si aggirava nell’area del nido, ma ciò che più inquieta sono le motivazioni che possono aver spinto il responsabile a compiere l’insano gesto.