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L’aumento della pensione d’invalidità a novembre sarà di 2.000 euro

Finalmente, da dati ufficiali dell’INPS, arriva la notizia che l’aumento delle pensioni di invalidità arriverà a breve, entro il 2 Novembre e a beneficiarne saranno anche coloro che prendono l’accompagnamento.

Il nuovo trattamento viene esteso a tutti gli invalidi civili al 100%, senza attendere il compimento del 60° anno di età, a patto che si rispetti il limite di reddito di riferimento.

Aumentano le pensioni di invalidità: requisiti e importo

Le pensioni di invalidità insomma, saranno aumentate essendo i 286,81 euro al mese anticostituzionali come ha stabilito la Corte Costituzionale, che ha considerato come l’assegno per gli invalidi totali (di cui parla la legge 118 del 1971) sia «manifestamente inadeguato a garantire a persone totalmente inabili al lavoro i mezzi necessari per vivere e perciò violi il diritto riconosciuto dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale».

Gli assegni pensionistici per invalidità totale passeranno a 651 euro al mese. Secondo l’attuale legge l’invalido prende 13 mensilità da 286,81 euro, fino al raggiungimento di un limite annuo di reddito personale di 16 mila euro. La legge stabilisce poi che al sessantesimo anno di età l’assegno aumenta da 286,81 euro a651 euro per i sette anni successivi.

Secondo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, tutti i disabili gravi hanno diritto a 651 euro a prescindere dall’età: la differenza tra le fasce 18-59 e 60-67 anni sparirà.

Novembre, mese ricco

A novembre però la pensione d’invalidità arriverà a 2 mila euro perché l’aumento scattava dal 20 luglio scorso quindi, con il primo assegno, si recuperano gli arretrati in un versamento una tantum per gli aventi diritto. Con la pensione di invalidità di novembre, quindi, si riconoscono gli ultimi undici giorni di luglio più il mese intero di agosto, settembre e ottobre.

Entro quale reddito si ha diritto all’aumento

Il dubbio non è banale. Per l’aumento della pensione di invalidità, infatti, vanno rispettati alcuni criteri di reddito. Concorrono in questo senso (anche se del coniuge):

-redditi assoggettabili ad IRPEF;
-redditi assoggettabili a tassazione corrente;
-redditi assoggettabili a tassazione separata;
-redditi tassati alla fonte;
-redditi esenti da IRPEF.

Viene espressamente chiarito, invece, che non concorrono invece al calcolo del reddito:

-reddito della casa di abitazione;
-pensioni di guerra;
-indennità di accompagnamento;
-importo aggiuntivo di 154,94 euro previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
-trattamenti di famiglia;
-indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze irreversibili conseguenti a vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.

La buona notizia pertanto, per tutti coloro che prendono l’accompagnamento, sta nel fatto che potranno ricevere il suddetto aumento come tutti gli altri.