Curiosità

Lega una sciarpa agli alberi ora che fa freddo, potresti salvare la vita a qualcuno

Negli ultimi tempi si è diffusa una meravigliosa tradizione, che si ripete in ogni inverno, in diverse località di tutte il mondo, che consiste nel legare una sciarpa agli alberi sparsi per la città. E’ un atto d’amore che potrebbe salvare la vita a qualcuno. Scopriamo cosa fare.

Questa iniziativa ha le sue radici negli Stati Uniti e si è espansa a macchia d’olio in tutta europa.

Migliaia di persone prendono le loro vecchie sciarpe o le confezionano con le proprie mani e le legano attorno alla base degli alberi nei parchi e lungo le strade, nei quartieri di molte città.

Queste sciarpe sono destinate ai senza tetto, ai poveri che vivono per strada e che non possono sopportare il freddo gelido dell’inverno. Molti di loro non possiedono vestiti necessari per coprirsi e muoiono di ipotermia, ovvero la temperatura del corpo scende sotto i 35 gradi e il corpo non è più in grado di svolgere le proprie attività.

Le sciarpe calde sono a loro disposizione ed offrono un po’ di calore al corpo, ma anche all’animo.

E’ un gesto che costa poco, ma riscalda il cuore e il corpo di queste vittime che soffrono tanto e che non hanno fissa dimora.

 

Alcune sciarpe hanno dei cartellini con delle dediche destinate a chi prenderà quella stessa sciarpa:

Non sono una sciarpa persa! Per favore, prendimi con te se hai freddo. Ti scalderò.

Molti decidono di realizzare con le proprie mani le sciarpe fatte ai ferri con i gomitoli di lana.

Una donna ha raccontato al WCCO News quanto sia importante e gratificante questa iniziativa.

Penso che possiamo fare qualcosa di utile, di grande, per la comunità. Siamo in tanti ad occuparci di questo progetto, c’è molto supporto, è molto bello”, ha detto.

L’inverno ormai ha aperto le sue porte e in Italia i senza tetto sono tantissimi: La città più colpita dal problema senzatetto è Milano, con più di 12.000 utenti. Segue Roma con quasi 8.000 persone senza fissa dimora. Poi Palermo ne conta circa 3.000, Firenze circa 2.000, e Torino più di 1900. In base all’ultima stima Istat sono 50.724.

Sarebbe bello che questa iniziativa si diffondesse anche nel nostro paese, è un atto che profuma di umanità e solidarietà.