“La situazione è preoccupante. Se non interveniamo subito, nel giro di un paio di mesi i numeri della pandemia saranno impressionanti. Bisogna giocare d’anticipo, non inseguire il virus”. È questo l’allarme lanciato da Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, convinta che “se ora non si mettono in atto delle misure per limitare il diffondersi del contagio, rischiamo di dover intervenire pesantemente a ridosso del Natale“. Infine ha aggiunto sulla sua pagina Facebook: “Il Governo dovrà fare la sua parte, ma anche noi dobbiamo fare uno sforzo per impedire che la situazione precipiti. Usiamo la mascherina. Evitiamo gli assembramenti. Limitiamo gli eventi in cui la distanza non può essere mantenuta”.
Dello stesso parere è Walter Ricciardi, che avverte: “Siamo sulla lama del rasoio, dobbiamo fare di tutto per arrestare la salita e l’incremento dei casi”. Servono “comportamenti responsabili” e “controlli e sanzioni” per far rispettare le regole. Altrimenti, “se non invertiamo la tendenza, tra due mesi potremmo arrivare a 16.000 casi”.
“È la conferma che quando non azzeri un’epidemia, ma abbassi solo la curva, il virus riparte. Per gli addetti ai lavori era prevedibile, il virus non è stato eliminato dai territori”.
“Non chiudere l’Italia, tenere aperte le scuole, far proseguire le attività. Per farlo sono necessari comportamenti responsabili da parte di tutti e che le regioni migliorino la propria diagnostica. Avrebbero dovuto farlo tutte. Invece alcune lo hanno, fatto altre no”.
“Una risalita esponenziale. In questa epidemia in un mese i casi possono raddoppiare. Se non invertiamo la tendenza, tra due mesi potremmo arrivare a 16.000 casi”.
“No, questa è la seconda fase della prima ondata. La seconda ondata può esserci solo dove i casi sono stati azzerati”.
“Ci aspettano mesi duri, sta per arrivare anche l’influenza”.
“Rispettare le regole anti contagio, vaccinarci contro l’influenza e scaricare l’App “Immuni” che aiuta le Asl nel tracciamento dei casi sui territori. Dobbiamo fare tutti insieme uno sforzo straordinario, mai dimenticando che questo ha costi bassi, certamente inferiori rispetto a quelli con cui dovremmo fare i conti se non lo facessimo”.