La liposuzione alimentare è è un metodo non chirurgico, rapido ed efficace per combattere i depositi di grasso sottocutaneo, che si basa su un sistema nutrizionale equilibrato.
Questo programma di dieta è sicuro e non provoca disturbi ormonali nel corpo. Al contrario, contribuisce all’equilibrio della produzione ormonale: riduce il livello di leptina, l’ormone responsabile dell’appetito. Se questo ormone diminuisce, manda un segnale di fame al cervello, e il nostro corpo attiverà la funzione “riserva” cioè, alla richiesta del cibo, attaccherà i grassi per favorire questo bisogno. Tale processo promuoverà la perdita di grasso.
Una dieta chetogena, da abbinare ad un integratore proteico, che permette di perdere peso in soli 21 giorni, senza intaccare la massa muscolare. Ecco come funziona e quale dieta seguire per riacquistare il peso forma senza troppe rinunce.
Attualmente questo trattamento è il più efficace se non si vuole ricorrere alla chirurgia ma, allo stesso tempo, eliminare il grasso in eccesso da alcune parti del corpo.
La liposuzione alimentare, conosciuta anche come dieta Blackburn, è una dieta oloproteica che permette di perdere peso in maniera graduale già nel giro di 21 giorni.
Liposuzione alimentare: cos’è e come funziona?
La liposuzione alimentare è un trattamento dietetico a base di proteine e di una percentuale di carboidrati inferiore al 5% del fabbisogno giornaliero. Lo schema dietetico oloproteico abolisce l’assunzione di zuccheri per un ciclo di 21 giorni, in modo da abbassare i livelli dell’insulina che provoca lo stimolo della fame nell’organismo. In assenza di zuccheri, il metabolismo intaccherà le riserve di grasso nei tessuti adiposi per produrre energia, innescando il processo della chetogenesi.
Vietati quindi cereali, miele, legumi, latticini e frutta, ma anche alcuni tipi di ortaggi come carote, peperoni e pomodori, ovvero alimenti ricchi di carboidrati e zuccheri, a favore di cibi proteici che stimolano l’ormone della crescita (gh) e che compensano l’apporto energetico. L’obiettivo è quello di perdere il 10% del peso corporeo iniziale, eliminando solo la massa grassa senza intaccare la massa muscolare magra.
Dieta chetogena: cosa mangiare
Una dieta chetogena come la liposuzione alimentare va seguita sotto stretto controllo medico e va integrata con una serie di aminoacidi estratti dalle proteine del latte (ma senza lattosio) come l’acido pantotenico, la lisina, l’arginina e il triptofano, che aumentano il processo di chetogenesi e smorzano lo stimolo della fame.
Ecco un esempio di dieta liposuzione alimentare da seguire a cicli di 3 settimane, da ripetere dopo un mese di sospensione. Si ricordi che in alternativa esiste anche un trattamento di liposuzione alimentare 10 giorni.
COLAZIONE
Due uova sode senza tuorlo oppure una dose di integratore (stabilita dallo specialista)
SPUNTINO
Integratore
PRANZO
150 gr. di carne bianca (pollo o tacchino) o carne rossa magra.
In alternativa, 200 gr. di pesce fresco (polpo, salmone, calamari, pesce azzurro, triglie, tonno fresco o crostacei)
Contorno di verdure cotte o crude, condite con un cucchiaio di olio extravergine di oliva oppure un cucchiaio di aceto di vino o succo di limone.
MERENDA
Integratore
CENA
Carne o pesce come a pranzo, condito con erbe aromatiche, spezie, sale e pepe, con contorno di verdure.
Liposuzione alimentare: controindicazioni
La liposuzione alimentare dieta è ben tollerata e adatta a tutti, tuttavia è sconsigliata a chi presenta particolari patologie quali insufficienza epatica o renale e diabete. È controindicata in gravidanza e durante l’allattamento.
Nei primi giorni di trattamento possono insorgere degli effetti indesiderati come cefalea, irritabilità, alitosi, stipsi, senso di stanchezza, causati dalla mancanza di zuccheri e dal conseguente processo di adeguamento dell’organismo alla chetogenesi. Poichè si tratta di una dieta abbastanza rigida, se non accompagnata da un adeguato esercizio fisico, può rendere il seno cadente, soprattutto nelle donne con un seno abbondante. Ovviamente, il discorso non vale nel caso di seni rifatti.
Durante il periodo di mantenimento carboidrati e zuccheri vanno reintrodotti gradualmente seguendo le indicazioni dello specialista.