Chi già conosce l’orzaiolo sa quanto esso è doloroso. Simile ad una puntura d’insetto, interessa uno o entrambi gli occhi e curarlo non è semplice.
L’orzaiolo non è altro che un piccolo foruncolo localizzato sul bordo della palpebra che si sviluppa a partire da una ghiandola sebacea delle ciglia. Tale infezione, causata dal batterio dello stafilococco, è frequente nei diabetici, negli immunodepressi, nei pazienti che usano cortisonici e può essere infettivo.
Sintomi
L’orzaiolo è dolorosissimo e determina un gonfiore rossastro sulle palpebre e in seguito tumefazione, per lasciar in seguito il posto a una sorta di foruncolo pieno di pus alla base delle ciglia.
Essere contagiati è semplicissimo poiché lo stafilococco è uno dei batteri più comune, infatti, ci sono circa una quarantina di tipologie di stafilococco, ed il più comune è lo stafilococco aureo (staphylococcus aureus).
Contrarlo pertanto non è difficile: Lo stafilococco si trasmette con modalità molto diverse tra loro. È molto resistente e può trasmettersi da un individuo all’altro, specie in caso di infezioni cutanee, ma anche grazie ad oggetti contaminati dal batterio, come fazzoletti, federe di cuscino o telefoni.
Il contagio può anche avvenire tramite l’ingestione di alimenti nei quali i batteri si moltiplicano e dove liberano delle tossine.
Basterà toccarsi gli occhi per contrarre questo batterio che darà vita all’orzaiolo.
Trattamento
L’applicazione di pomate antibiotiche accellera l’eliminazione del pus, che avviene nel giro di qualche giorno.
Bisogna evitare di toccare l’orzaiolo per non diffondere l’infezione a sè stessi e agli altri.
Ricordate di lavar sempre le mani prima di toccare gli occhi o se ne avete necessità, strofinateli con un fazzoletto di carta per evitare di contrarre l’infezione: le mani non sono mai pulite!