Ezgi Korucu, 28 anni, è la donna che ha iniettato la candeggina nelle vene di sua figlia di soli 18 mesi, Eylul Mira, ad Avcilar a Istanbul, in Turchia.
Le ha inflitto numerose sofferenze semplicemente perchè non l’amava.
La piccola era stata portata in ospedale in seguito a dei continui malori. E’ in queste occasioni che i medici hanno indagato sulla salute della bambina, accorgendosi delle torture inflitte sul suo corpicino. I medici hanno così sporto denuncia e la polizia ha indagato in ambito familiare su chi avesse inflitto violenza sulla piccola.
Ad essere accusata è stata sua madre, che dopo diversi interrogatori ha confessato di aver torturato la figlia e di aver anche provato ad ucciderla tutto perché non l’amava e voleva disfarsi di lei. «Così ho deciso di torturarla. L’ho tormentata con tagli di rasoio su testa, gambe, braccia, petto e palpebre», ha ammesso come riporta anche il Sun, «Le ho iniettato sapone liquido e candeggina nelle vene usando una siringa. Questo è iniziato quando mia figlia aveva un mese».
Le torture erano inflitte da molti mesi e sono andate avanti fino al suo arresto.
Dopo una lunga valutazione psichiatrica è emerso che la donna compiva violenze sulla figlia come riflesso di quelle che lei stessa subiva dal marito. Avrebbe pertanto compiuto questi orrori per eliminare la figlia dalla sua vita ma, allo stesso tempo, finire in carcere per allontanarsi definitivamente dal suo compagno che le aveva procurato numerose ferite.
La violenza su minori di tenera età è purtroppo molto diffusa.
Ogni anno, tra 133 e 275 milioni di bambini sono testimoni di episodi di comportamento violento tra i propri genitori.
Studi effettuati in molti paesi suggeriscono che dall’80 al 98% dei bambini hanno ricevuto punizioni fisiche a casa, con un terzo o più che hanno subito punizioni fisiche gravi mediante l’uso di oggetti.