Dopo il pericolosissimo gioco social Jonathan Galindo che spinge i bambini a suicidarsi, arriva un’altra sfida lanciata dai nostri figli adolescenti, che ha come vittima un ragazzino di 11 anni di Napoli.
Cosa è successo? si è lanciato su un’automobile in transito mentre gli amici ridevano e riprendevano col cellulare. Il video, girato per ottenere visualizzazioni sui social, è stato pubblicato su Tik Tok. Potrebbe essere una delle “challenge” pericolose che spopolano sulla piattaforma.
La polizia ha attentamente analizzato il video che ritrae questo orrore: il protagonista, ovvero colui che sfiderà la morte, attende sul marciapiede e osserva scrupolosamente le auto in corsa per scegliere su quale saltare. I suoi amici, sul maciapiede opposto, attendono, riprendendo il momento con il telefonino.
La scelta ricade su una Fiat Punto grigia, guidata da un pover uomo che non sa di essere finito coinvolto in quello che sembra essere un nuovo “gioco”, ovviamente pericoloso, per guadagnare visualizzazioni sui social: il salto sull’automobile in corsa.
Il video è stato pubblicato sulla piattaforma Tik Tok, è stato girato nei giorni scorsi a Napoli. Il tratto ripreso è in via Reggia di Portici, prosecuzione di via Nuova Marina, all’altezza della rotonda di via Sant’Erasmo. Il ragazzo, ha solo 11 anni e dopo essere balzato sul cofano, scappa di corsa per non farsi riconoscere dall’automobilista.
Alla Polizia Municipale e ai carabinieri non risultano altri episodi di questo genere, fatto che farebbe ritenere che non si tratti di una nuova “moda”, di una delle tante “challenge”, sfide (spesso molto pericolose) comparse su Tik Tok, ma piuttosto di un caso isolato, ugualmente pericoloso perché potrebbe dare via a fenomeni di emulazione: altri casi simili erano stati segnalati nei mesi scorsi in provincia di Caserta.
“Siamo davvero molto preoccupati per questa ondata di follia che sta colpendo l’intero globo – ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, a cui è stato segnalato il video e che lo ha rilanciato per denunciare, insieme al conduttore radiofonico Gianni Simioli – i social in questo senso diventano uno strumento potente e pericoloso permettendo che certi fenomeni possano estendersi in maniera tanto veloce e così ampiamente. Ecco perché occorre dare vita ad una sorta di rieducazione da social, i giovani, e purtroppo non solo loro, devono comprendere bene il corretto utilizzo della rete e dei suoi strumenti. A questa rieducazione social va abbinato un lavoro, svolto con la collaborazione di genitori, insegnati, assistenti sociali ed istituzioni, affinché i giovani possano comprendere il rispetto delle regole ed il senso civico. Le imprese folli postate sui social vano denunciate perché altrimenti il fenomeno emulativo non cesserà mai. Anche in questo caso abbiamo inviato il filmato in questione alle forze dell’ordine”.