Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe essere l’ultima volta: entro aprile 2021 l’Italia dovrà decidere se abolire o meno il passaggio da ora legale a ora solare. In questo caso, tuttavia, i vantaggi non sarebbero pochi: secondo Terna arriveremo a risparmiare 800 milioni di kilowattora di consumi, equivalenti in termini economici a 160 milioni di euro all’anno.
Conto alla rovescia per il cambio da ora legale a ora solare: nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre torna infatti l’ora solare. Tra i cambiamenti previsti vi è pertanto un’ora di buio in più tutti i giorni anche se l’alba giungerà in anticipo.
Attenzione, però, perché questa potrebbe essere l’ultima volta: a livello europeo, è stata fatta richiesta per l’annullamento del cambio orario stagionale, ma tutto dipenderà dalla decisione di ciascun Stato membro, tra cui anche l’Italia, che ha tempo fino ad aprile 2021 per stabilire il da farsi.
Se proviamo a pensare a cosa in realtà ci serve l’ora solare, noteremo che ci sono più svantaggi che vantaggi.
oltre ad esserci delle conseguenze sulla salute delle persone, bisogna considerare anche gli effetti sui consumi di energia e sulle tasche delle famiglie.
Secondo alcune statistiche, molti utenti intervistati, lamenterebbero una sorta di malessere quando vi è il cambio dell’ora, dovuto ad un adattamento forzato del corpo.
Oltre a ciò non abbiamo fin ora considerato che aumentano i consumi energetici, che durante i mesi autunnali e invernali, quando scatta l’ora solare, diventano più onerosi per le famiglie e per l’ambiente circostante.
Volendo fare ulteriori precisazioni, Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, aveva stimato in relazione all’ultimo passaggio all’ora legale, avvenuto il 31 marzo 2020, un minor consumo di energia elettrica pari a circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie.
Non solo, dal punto di vista ambientale, sempre Terna ha calcolato anche minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250mila tonnellate. Spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Così nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Ma Terna ha fatto di più. Con riferimento alla decisione di abolire i cambi di ora nell’Ue a partire dal 2021, presa dal Parlamento europeo il 26 marzo 2020, la società ha effettuato anche un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza.
In altre parole, quanto conviene abolire il passaggio dall’ora solare a quella legale? Dallo studio di Terna emerge che lo scenario ora legale tutto l’anno garantirebbe il massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto, cioè per i mesi da aprile a ottobre, si aggiungerebbero altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali.
Come si è visto, a partire dal 2021 ciascuno Stato membro dell’Ue potrà decidere o meno se abolire il passaggio da ora solare a ora legale e viceversa. L’Italia non ha ancora preso una decisione sul da farsi. Ma il tempo stringe: il termine ultimo per decidere è infatti fissato ad aprile 2021.
L’unico vantaggio che deriva dal cambio dell’ora è ritrovarsi la luce già alle 6 del mattino, utile per chi va a lavoro.
Voi concordate o no nell’abolizione dell’ora solare?