Ci siamo! E’ arrivata l’influenza intestinale e i più colpiti fin ora sono i bambini. Farmacie prese d’assalto poichè molti hanno sintomi intestinali poco piacevoli: nausea, vomito, diarrea e dolori addominali. Scopriamo quali sono i rimedi per combattere l’influenza intestinale 2019 e quale dieta seguire per riprendersi rapidamente.
Non appena l’estate si allontana, portando via con se il calore del sole, il tepore e le vacanze, iniziano ad arrivare i primi malanni di stagione. Per colpa degli sbalzi termici e anche per la riapertura delle scuole, che favorisce il contatto tra più individui, si facilita l’influenza.
Ad arrivare è proprio l’influenza intestinale che, da diversi giorni, registra numerosi casi specialmente tra i bambini di diverse età. Sono i più colpiti poichè hanno difese immunitarie scarse e inoltre, non seguendo rigide norme igieniche, si infettano tra loro attraverso il contatto di saliva, feci, vomito o altro. Inoltre il virus che causa la gastroenterite si diffonde attraverso uno stretto contatto con le persone infette, anche se il contagio può avvenire anche consumando cibi o bevande contaminate.
Che cos’è l’influenza intestinale e quali i sintomi
Chiamata impropriamente influenza intestinale (o virus intestinale), non è causata dal virus dell’influenza, bensì la gastroenterite virale è una malattia dovuta ad una infiammazione dello stomaco e/o dell’intestino tenue e crasso.
I sintomi più comuni dell’influenza intestinale sono:
- Nausea o vomito
- Diarrea
- Crampi addominali
- Febbre bassa (a volte)
- Malessere
L’influenza intestinale è molto contagiosa e causata da virus, spesso appartenenti al genere Norovirus.
La gastroenterite può colpire una persona o un gruppo di persone che hanno mangiato tutti lo stesso cibo o bevuto la stessa acqua. I germi possono entrare nel loro organismo in molti modi:
- Direttamente dal cibo o dall’acqua
- Per mezzo di oggetti come piatti e utensili per mangiare
- Passando da persona a persona a stretto contatto
I soggetti infetti sono contagiosi, in particolar modo dalla comparsa dei sintomi iniziali fino a circa 48 ore dopo la loro risoluzione (spesso le feci rimangono infettive anche più a lungo).
Non esiste un trattamento specifico, salvo alcuni farmaci sintomatici, quindi è purtroppo necessario che l’infezione faccia semplicemente il suo corso; generalmente non è necessario rivolgersi al medico, a meno che i sintomi non accennino a migliorare o vi siano nel paziente dei fattori di rischio preesistenti.
Chiunque può essere colpito dalla gastroenterite virale, ma la maggior parte delle persone recupera senza complicazioni, a meno di grave disidratazione, pericolo che riguarda soprattutto bambini e anziani.
Cause
Molti virus diversi possono causare l’influenza intestinale, fra cui
- rotavirus: è la principale causa nei bambini. Può anche infettare gli adulti esposti ai bambini con il virus e le persone che vivono in case di cura. Sono la principale causa di gastroenterite tra i neonati e bambini piccoli, particolarmente colpita è la fascia di età da 3 a 15 mesi. I sintomi di solito compaiono da 1 a 3 giorni dopo l’esposizione.
- Norovirus : (virus simile a Norwalk) è comune tra i bambini in età scolare. Può anche provocare focolai negli ospedali e sulle navi da crociera.
- norovirus,
- adenovirus di tipo 40 e 41: infettano soprattutto i bambini di età inferiore ai 2 anni
- sapovirus,
- astrovirus: infettano soprattutto neonati e bambini, ma non è impossibile un contagio di soggetti adulti.
Sintomi
I principali sintomi dell’influenza intestinale sono:
- diarrea acquosa,
- nausea e/o vomito,
- crampi addominali (“mal di pancia” o mal di stomaco)
- sensazione di malessere.
La persona colpita può manifestare anche:
- mal di testa,
- febbre,
- brividi,
- sudorazione eccessiva,
- rigidità e dolore muscolare,
- perdita (incontinenza) delle feci,
- perdita di appetito,
- vomito con sangue (molto raro),
- perdita di peso.
Quanto dura l’influenza intestinale?
Una volta contratto il virus, compariranno i sintomi dopo 2 giorni, per durare durare poi da 1 a 10 giorni, a seconda del virus responsabile.
Quando chiamare il medico
Rivolgetevi al medico se:
- il vomito persiste per più di due giorni,
- la diarrea persiste per più di alcuni giorni,
- la diarrea presenta tracce di sangue,
- la febbre sale a 38.3 °C o oltre,
- stando in piedi accusate stordimento o svenimento,
- compare confusione,
- si manifesta un dolore addominale severo.
Se sospetti una gastroenterite nel tuo bambino:
- Consenti a tuo figlio di riposare.
- Quando il vomito di tuo figlio si interrompe, inizia a offrire piccole quantità di una soluzione di reidratazione orale (CeraLyte, Enfalyte, Pedialyte). Non usare solo acqua o solo succo di mela. Bere liquidi troppo rapidamente può peggiorare la nausea e il vomito, quindi cerca di fare piccoli sorsi frequenti per un paio d’ore, invece di berne una grande quantità contemporaneamente. Prova a usare un contagocce d’acqua con soluzione di reidratazione invece di una bottiglia o una tazza.
- Introdurre gradualmente cibi insipidi e facili da digerire, come toast, riso, banane e patate. Evita di dare al tuo bambino prodotti lattiero-caseari grassi, come latte intero e gelato, e cibi zuccherati, come bibite e caramelle. Questi possono peggiorare la diarrea.
- Se stai allattando al seno, consenti al tuo bambino di allattare. Se il tuo bambino è allattato al biberon, offri una piccola quantità di soluzione di reidratazione orale o di una formula regolare.
Cosa mangiare
- Sorseggia liquidi, come bevande sportive o acqua, per prevenire la disidratazione. Bere liquidi troppo rapidamente può peggiorare la nausea e il vomito, quindi prova a prendere piccoli sorsi frequenti per un paio d’ore, invece di bere una grande quantità in una volta.
- Torna a mangiare. Cerca di mangiare piccole quantità di cibo frequentemente in caso di nausea. Altrimenti, inizia gradualmente a mangiare cibi insipidi e facili da digerire, come cracker, toast, banane, salsa di mele, riso e pollo. Smetti di mangiare se la nausea ritorna. Evitare latte e prodotti lattiero-caseari, caffeina, alcool, nicotina e cibi grassi o altamente stagionati per alcuni giorni.
- Fare il pieno di energie. La malattia e la disidratazione possono renderti debole e stanco.
Da evitare
- latte e latticini (soprattutto negli adulti),
- zucchero ed altri dolcificanti,
- cioccolato,
- caffeina,
- alcool,
- nicotina,
- fritti,
- alimenti grassi o molto conditi.
Prevenire si può
Lavare frequentemente le mani può aiutare a ridurre il pericolo di contrarre l’influenza intestinale, e si consiglia di effettuare l’immediato lavaggio dei capi di abbigliamento sporcati con rifiuti organici.
Se sospettate che il cibo o l’acqua possano essere contaminati, evitateli.
Fonti consultate
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