domenica - 22 Dicembre - 2024

Padre Nostro e Gloria modificati da domenica: cambia la messa, ecco come sarà

Per volere di Papa Francesco, dal 28 Novembre, la preghiera del Padre Nostro subirà una modifica, già tanto discussa da molti anni pertanto cambierà anche la santa messa. Scopriamo in cosa consiste.

La preghiera del Padre Nostro, principale della liturgia cattolica, dal 28 Novembre 2020 subirà una modifica. Non sarà l’intero testo ad essere cambiato, bensì solo una frase ben precisa. A volere ciò è lo stesso Papa Francesco.

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Molti cattolici staranno già pensando che la bellissima preghiera del Padre Nostro,  sarebbe meglio non modificarla, poichè il suo testo è stupendo e degno di essere apprezzato così com’è.

In realtà non c’è da spaventarsi, la modifica riguarderà solo una frase.

La frase in questione è “non ci indurre in tentazione” la quale diventerà “non ci abbandonare alla tentazione”.

Quale la data in cui cambierà il Padre Nostro?

La data in cui sarà ufficialmente modificata sarà la prima domenica di Avvento ovvero il 28 Novembre ma, già durante la Santa Messa di Pasqua del 2020, Papa Francesco ha pronunciato la nuova versione.

Che scopo ha cambiare una frase del Padre Nostro?

La preghiera del Padre Nostro è la traduzione italiana della preghiera scritta in latino. In realtà, la vera traduzione italiana si discosta un bel pò dal significato attribuito alle parole latine.

Come abbiamo già detto sopra, sarà solo una frase ad essere modificata e cioè quella che recita “non ci indurre in tentazione”, traduzione della frase latina “et ne nos inducas in tentationem”.

Perché, dunque, cambiare una frase che ha radici così profonde e ben trapiantate nella cultura cattolica? Il Papa concorda sul fatto che la traduzione dal latino all’italiano è errata.

Papa Bergoglio afferma che non è Dio che ci induce in tentazione, ma siamo noi a caderci per via di Satana: è come se un padre invece di aiutarci e salvarci, ci faccia finire nella fossa del leone, ci faccia commettere il peccato.

Certo, da un punto di vista terminologico, la prima traduzione della frase è molto fedele al verbo latino inducas, ma da un punto di vista dottrinale no.

In effetti, a pensarci bene è piuttosto assurdo che un padre, soprattutto Dio, ci induca a commettere peccato, quando poi il suo scopo è quello di aiutarci e di proteggerci.

I fedeli avranno tempo per abituarsi alla nuove versione e tra poco dovranno anche accogliere la  modifica che sarà apportata al Gloria.

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