Immagine: flickr.com
Nelle sue omelie, il Papa ha da sempre difeso le donne, non perchè le stiano a cuore più degli uomini ma perchè vuole combattere quella disparità che ancora incombe nella nostra società: “E’ un puro scandalo che a parità di lavoro le donne abbiano una retribuzione più bassa. Come cristiani dobbiamo diventare più esigenti, per esempio sostenere il diritto alla eguale retribuzione per eguale lavoro, perché si da per scontato che le donne devono guadagnare meno dell’uomo? La disparità è un puro scandalo“.
Francesco tocca l’argomento della disparità di trattamento tra uomo e donna ed è subito clamore e applausi: “Tutti gli esseri umani che svolgono uguale mansione, bianchi, neri, uomini, donne, giovani o vecchi hanno diritto di ricevere la stessa remunerazione? Perchè quindi, nella nostra società ciò non accade? “.
Se lo è chiesto il Papa nella catechesi all’Udienza Generale, nella quale ha affermato che “la disparità tra i sessi è un puro scandalo“. Papa Francesco ha denunciato ancora una volta i danni che compie il maschilismo nella nostra società, partendo dal luogo comune per il quale la crisi della famiglia tradizionale, con il portato della diminuzione dei matrimoni, è colpa dell’emancipazione femminile.
Papa Francesco quasi eccessivamente infastidito alza il tono della sua voce ripetendo e scansionando le parole: “E’ un puro scandalo! non può esistere una situazione di questo tipo, le donne non devono guadagnare meno degli uomini.
“Questa – ha scandito il Pontefice – è anche un ingiuria, ed è una forma di maschilismo: l’uomo che sempre vuol dominare, ma il cristiano non può essere maschilista!”.
Il Santo Padre afferma che “come cristiani dobbiamo diventare più esigenti, per esempio sostenere il diritto alla eguale retribuzione per eguale lavoro, perché si da per scontato che le donne devono guadagnare meno dell’uomo? La disparità è un puro scandalo“.
Continua la sua omelia mettendo in evidenza i motivi secondo cui la società stia precipitando: “E’ un fatto che le persone che si sposano sono sempre di meno, questo è un fatto, i giovani non vogliono sposarsi, aumenta invece il numero delle separazioni mentre diminuisce il numero dei figli“.
“Da Adamo in poi, la colpa è data sempre alla donna, le difficoltà nelle famiglie di oggi non sono solo di carattere economico, sebbene queste siano davvero serie; molti ritengono – dice il Papa – che il cammino sia stato messo in moto dalla emancipazione della donna, ma nemmeno questo argomento non è valido, questa è una ingiustizia, è una forma di maschilismo che sempre vuole dominare la donna, e facciamo la brutta figura che ha fatto Adamo: è lei che mi ha dato la mela, la colpa è sua’, la colpa è sempre della donna, povera donna, dobbiamo difendere le donne”.
Il vero capolavoro che Dio ha creato non è solo l’uomo o solo la donna, nessuno dei due ha più valore dell’altro ne ora e ne nel passato e così Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia, l’uomo e la dona che si amano, questo è il capolavoro.
“Dobbiamo difendere le donne!”, ha commentato Papa Francesco mentre la folla applaudiva.
Discorso socialmente avanzato quello di Bergoglio, tanto più guardando i dati che evidenziano forte disparità salariali fra uomini e donne in diversi ambiti lavorativi. Che però, andrebbe interpretato considerando il ruolo “ancillare” delle donne nella Chiesa cattolica, che mette in luce qualche contraddizione e ambiguità. «La donna per la Chiesa è imprescindibile», «Maria, una donna, è più importante dei vescovi», aveva detto Francesco nella sua prima intervista rilasciata a p. Spadaro, direttore di Civiltà cattolica osannando il ruolo femminile per eccellenza («il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti»), ma anche precisando di fare attenzione a «non confondere la funzione con la dignità».
C’è da considerare che, nell’ambito della Chiesa Cattolica, eccezione per le quattro donne presenti nella Commissione pontificia antipedofilia (fra cui l’irlandese Marie Collins, vittima di abusi), nessuna donna è stata collocata ai posti di comando.
La parità invocata da Bergoglio resta un obiettivo da raggiungere nella società ma anche nella Chiesa.