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“Papà resto a Milano perchè ti amo”: il messaggio d’amore di Katya al padre che vive a Reggio Calabria

“Caro papà, in queste ore tutti stanno scappando da Milano per raggiungere i loro cari giù. Io non l’ ho fatto. Non pensare che non ti ami…ti amo talmente tanto che ho deciso di starti lontana. Mi dici che stai bene e stai prendendo tutte le precauzioni necessarie… e va bene così…. Ti amo a distanza”: questo il messaggio condiviso su Facebook da una ragazza di Reggio Calabria e residente in Lombardia. Un post che è stato ricondiviso più di 27mila volte, diventando presto virale Una ragazza, Katya Imbalzano, che ha deciso di rimanere nella Regione diventata interamente Zona Rossa, invece di tornare dai propri cari come in molti hanno fatto nelle scorse ore, al diffondersi delle nuove restrizioni contro il coronavirus. E al diffondersi del panico generale.

Intanto nei giorni scorsi moltissime persone residenti in Lombardia si sono precipitate alle stazioni ferroviarie per fuggire dalla Regione, dopo la fuoriuscita di notizie che tutto il territorio sarebbe diventato zona rossa. Un’eventualità che si è effettivamente concretizzata nella notte tra il 7 e l’8 marzo. Sono moltissime le immagini circolate sul web che mostrano biglietterie automatiche prese d’assalto alla stazione di Milano, vagoni dei treni carichi di persone nonostante le raccomandazioni provenienti dal governo e dalle autorità sanitarie che avvertono contro gli assembramenti di persone e ricordano di mantenere sempre la distanza di sicurezza di un metro.

Oltre alla Lombardia sono state fatte rientrare nella zona rossa anche le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria: da queste aree non si potrà più entrare o uscire, fino alla fine del mese, se non per motivi “gravi e indifferibili”. Inoltre in questi territorio sono state chiuse chiese, musei, palestre, piscine e teatri, oltre che a scuole e università.

I negozi e i locali potranno continuare a rimanere aperti a patto di garantire la distanza di sicurezza di un metro tra i clienti: in caso contrario i titolari andranno incontro a sanzioni. Se non fosse possibile garantire questa misura, l’attività dovrà essere chiusa. I bar e i ristoranti dovranno comunque chiudere dopo le ore 18. Per quanto riguarda le attività lavorative, è raccomandato lo smart working laddove possibile. Fortemente limitata anche la mobilità interna alle zone rosse.