Il paracetamolo, è uno dei farmaci più utilizzati per trattare i dolori, ma, oltre ad essere inutile per trattare l’artrite, può anche avere effetti indesiderati gravi. Ecco l’allarme lanciato dall’ente sanitario di vigilanza britannico “Healthcare watchdog” .
Chi soffre di artrite deve assolutamente evitare l’utilizzo di farmaci a base di paracetamolo pena, il rischio di andare incontro a insufficienza cardiaca e ictus. Queste le indicazioni suggerite dall’ healthcare watchdog.
Questo antidolorifico da banco, che viene assunto da milioni di persone per problemi alla schiena, non è risultato migliore del placebo. Ma sebbene le linee guida cliniche raccomandino il paracetamolo come trattamento farmacologico per alleviare lombo-sciatalgia e artrite, ha scarso effetto e potrebbe causare danni al fegato a lungo termine.
Secondo l’ente sanitario di vigilanza britannico esistono diversi studi che rivelerebbero che il paracetamolo è dannoso per la salute e inefficace per dolori articolari.
Paracetamolo: facciamo attenzione
Una situazione allarmante, data soprattutto l’ampia diffusione della sostanza, per la quale anche il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha deciso di scendere in campo ed esaminare la questione. Sembra, infatti, che stia già lavorando per proporre nuove linee guida volte alla riduzione dell’uso di questo medicinale.
Si legge, infatti, nei quotidiani inglesi che: “L’osteoartrite è la forma più comune di artrite – che affligge più di 10 milioni di persone nel Regno Unito e provoca dolore paralizzante nelle articolazioni. I medici hanno utilizzato di routine il paracetamolo come un modo economico ed efficace per trattare la condizione”.
Non ci sono risultati positivi che affermano che il paracetamolo elimini i dolori dell’artrite ma, i medici, continuano a prescriverlo imperterriti.
Gli studi condotti fino adesso metterebbero però in dubbio la sicurezza di questo farmaco, così come segnalato dall’Healtcare Watchdog.
Tra le ultime ricerche volte in questa direzione, possiamo citare, ad esempio, una pubblicazione del 2010 da parte del New Zeland Ashsma and Allergy color Study Group nella quale “si sostiene che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e proprio per questo consuma le scorte del nostro più potente antiossidante che è il glutatione”.
Nel 2013 il National Institute for Health and Care Excellence (Nizza) ha avvertito che l’uso continuato di paracetamolo potrebbe portare a problemi cardiaci, renali e intestinali e i medici devono prescrivere solo la dose minima efficace per il minor tempo possibile.
I rischi per adulti e bambini
La mancanza o la carenza di glutatione determinerebbe non solo l’invecchiamento precoce, ma danni ben più gravi come l’insorgenza di malattie degenerative e il pericolo di diventare soggetti maggiormente a rischio di malattie pericolose come il cancro.
Siamo stati abituati ad assumere paracetamolo per placare qualsiasi tipo di dolore e per abbassare la febbre. Forse è opportuno usare questo farmaco con cautela, solo per curare le patologie per cui è consigliato poichè, non è ad ampio spettro come si pensa. Un uso prolungato e inefficiente, è dannoso per la salute oltre a non portar alcun beneficio.
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