venerdì - 22 Novembre - 2024

Parli nel sonno? Non è grave, ma c’è qualcosa di importante che devi sapere

Il sonniloquio è il tipico atteggiamento di chi parla nel sonno, grida o ride mentre sogna oppure girovaga in casa dormendo. Ecco le cause e cosa c’è da sapere

Molte sono le persone che durante la notte parlano, fanno incubi, a volte sono vittime anche di sonnambulismo e apnea.

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Sono molte le cause che inducono ad un comportamento di questo tipo: lo stress, la febbre o stati influenzali, la sovraeccitazione, l’uso di farmaci e l’eccessiva esposizione a strumenti elettronici come tablet e telefoni cellulari.

Il fenomeno è particolarmente intenso e si riscontra tra il 50% dei bambini di età inferiore a 10 anni; tra gli adulti è molto più raro.

Sicuramente questo tipo di atteggiamento involontario non è molto piacevole ma non è da considerarsi una malattia tranne nei casi di pazienti malati di Parkinson ad esempio che parlano appunto durante il riposo notturno.

Ecco cosa accade durante il sonno

Molti sono gli studi che ci spiegano cosa accade: durante la fase REM, momento in cui il cervello stacca l’attività motoria dei muscoli facciali e delle corde vocali. Quando però lo stress, gli stati d’ansia aumentano vertiginosamente, i muscoli non riescono ad allentarsi pertanto il cervello non riesce a “staccare la spina”.

Un’indagine condotta e classificata nell’enciclopedia Ecured, spiega chiaramente che cosa significa parlare nel sonno:

        “ I disturbi del sonno sono classificati come distonie, se legati al dormire troppo o troppo poco. Un altro gruppo di disturbi è legato a malattie fisiche e mentali. Il sonniloquio, che non è considerato una malattia, è compreso nel gruppo dei disturbi dette parasonnie. Si tratta di fastidiosi episodi che si verificano durante il sonno.”

Consigli utili per dire stop al sonniloquio

Se il fenomeno accade molto frequentemente, è opportuno correre ai ripari.

  • Evitare droghe, alcool, sostanze eccitanti è il primo consiglio utile per cercare di ridurre il più possibile il problema.
  • Fare attività fisica e un bagno caldo, è un metodo efficace per alleggerire il fastidio.
  • Ricorrere alle benzodiapezine SOLO se il problema arreca danni o fastidio a chi dorme accanto a voi.

E’fondamentale cercare di fare prevenzione e valutare se questo fenomeno possa o non possa rappresentare un campanello d’allarme o un segno premonitore del Parkinson.

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