Molte sono le persone che durante la notte parlano, fanno incubi, a volte sono vittime anche di sonnambulismo e apnea.
Sono molte le cause che inducono ad un comportamento di questo tipo: lo stress, la febbre o stati influenzali, la sovraeccitazione, l’uso di farmaci e l’eccessiva esposizione a strumenti elettronici come tablet e telefoni cellulari.
Il fenomeno è particolarmente intenso e si riscontra tra il 50% dei bambini di età inferiore a 10 anni; tra gli adulti è molto più raro.
Sicuramente questo tipo di atteggiamento involontario non è molto piacevole ma non è da considerarsi una malattia tranne nei casi di pazienti malati di Parkinson ad esempio che parlano appunto durante il riposo notturno.
Molti sono gli studi che ci spiegano cosa accade: durante la fase REM, momento in cui il cervello stacca l’attività motoria dei muscoli facciali e delle corde vocali. Quando però lo stress, gli stati d’ansia aumentano vertiginosamente, i muscoli non riescono ad allentarsi pertanto il cervello non riesce a “staccare la spina”.
Un’indagine condotta e classificata nell’enciclopedia Ecured, spiega chiaramente che cosa significa parlare nel sonno:
“ I disturbi del sonno sono classificati come distonie, se legati al dormire troppo o troppo poco. Un altro gruppo di disturbi è legato a malattie fisiche e mentali. Il sonniloquio, che non è considerato una malattia, è compreso nel gruppo dei disturbi dette parasonnie. Si tratta di fastidiosi episodi che si verificano durante il sonno.”
Se il fenomeno accade molto frequentemente, è opportuno correre ai ripari.
E’fondamentale cercare di fare prevenzione e valutare se questo fenomeno possa o non possa rappresentare un campanello d’allarme o un segno premonitore del Parkinson.
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