Gianni Bekiaria, accusato per aver violentato per moltissimo tempo un bambino di 8 anni che frequentava la sua parrocchia. Sono state però depositate le motivazioni della sentenza del processo. Il prete è stato riconosciuto colpevole ma è stato prosciolto a causa della prescrizione.
Per molti anni il prete Bekiaris è stato il parroco di una grossa comunità, ben voluto da tutti, molto amato nonostante celasse dentro di sè un mostro, aver abusato sessualmente di un bambino di 8 anni che ha tenuto nascosto il suo dolore per diverso tempo.
Il ragazzo – che oggi ha 32 anni – aveva avuto il coraggio di confidare ciò che per anni aveva tenuto nascosto a un consultorio di Veroli, al quale si era rivolto per provare a intraprendere un percorso di recupero psicologico in seguito ai danni causatigli dal parroco. Durante uno di questi incontri, ha confessato al consulente quello che aveva dovuto sopportare dall’età di otto anni: appena sentita la sua versione, gli operatori hanno fatto scattare la denuncia nei confronti di Gianni Bekiaris. Il primo abuso, raccontato dal ragazzo al processo, era avvenuto in un albergo, dove da bambino era stato portato dal parroco con la scusa di una gita scolastica.
Il processo è iniziato nel 2005 e da quell’anno è iniziato a decorrere il tempo per la prescrizione: se fosse terminato nel 2017 sarebbe stato condannato. Ma oggi, nel 2019, i capi d’accusa nei suoi confronti sono caduti. Il calvario del ragazzino è durato dagli otto alla maggiore età: approfittando del danno psichico che gli ha causato, il parroco ha continuato a violentarlo consapevole che la malattia aveva minato la sua capacità di decidere per se stesso. Poi, nel 2005, il processo. E nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni della sentenza. La difesa del parroco è stata lacunosa e non ha convinto il giudice. Le violenze, invece, sono state provate, così come il danno psichico causato dai continui abusi. Insomma, Bekiaris è colpevole, ma non sconterà nemmeno un giorno della sua pena.