Molti di noi lavorano in casa, in ufficio, in luoghi chiusi, il che ci tiene lontani dal sole e, quindi, aumenta la possibilità di contrarre influenza e raffreddore.
Circa il 20% della vitamina D si ottiene attraverso il cibo, mentre il restante 80% proviene dai raggi solari. Questo deficit generalizzato che solitamente si riscontra nelle persone, oltre alla mancanza di sole, è dovuto alla necessità di proteggersi dai raggi, al fine di evitare altre malattie come il cancro della pelle.
La vitamina D però è in grado di proteggerci dalle malattie pertanto sarebbe opportuno esporsi al sole almeno 30 minuti al giorno.
La vitamina D aiuta il nostro corpo a digerire il calcio, che è ottimo per le ossa e per il movimento muscolare. Il sistema immunitario lo utilizza anche per combattere virus e batteri che lo invadono e aiuta a prevenire l’ osteoporosi.
Dal punto di vista alimentare, purtroppo, non ci sono molti alimenti che forniscono vitamina D al nostro corpo. Tuttavia, questi sono alcuni di quelli che possono aiutarci a ottenerlo:
Queste sono alcune idee per poter ingerire vitamina D in questi tempi di pandemia, in cui il contatto con il sole non è molto frequente.
Un adeguato apporto di vitamina D potrebbe offrirci una difesa molto più efficace contro il Covid.
In Italia questa notizia era stata confermata da due docenti dell’Università di Torino, Giancarlo Isaia e Enzo Medico. I loro primi dati dimostravano che molti pazienti ricoverati per la patologia presentano un’elevatissima prevalenza di ipovitaminosi D.
Ora però uno studio ufficialmente pubblicato sulla rivista Aging Clinical and Experimental Research, dimostra che in Europa esiste una associazione precisa tra bassi livelli di vitamina D e sia il numero di casi, sia il tasso di mortalità. Un giusto apporto dunque sembra permettere contagi inferiori e danni meno severi.