Nel corrente anno, circa 3 milioni e mezzo di italiani, sono ancora vivi grazie alla diagnosi precoce. Più esami, più screening, e strumenti sempre più all’avanguardia hanno permesso loro di scoprire subito e in tempo il cancro e di curarlo, ritornando ad acquistare una qualità di vita pari alla precedente, prima della diagnosi.
Un paziente su quattro, corrispondente a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.
Quindi, decidendo di voler fare prevenzione, quali sono i controlli a cui sottoporti per prevenire le diverse patologie tumorali? Quali sono le analisi da fare per capire se abbiamo un tumore?
Per rispondere ai nostri dubbi e domande ci siamo affidati al dottor Carlo Pastore, responsabile dell’unità di oncologia medica ed ipertermia oncologica della clinica Villa Salaria a Roma, intervistato dai redattori del sito laleggepertutti.it
Come conferma l’AIRC, la diagnosi precoce è fondamentale.
Fare diagnosi precoce significa individuare un tumore in fase iniziale, quando ancora non si è diffuso in altri organi tramite metastasi. In genere è più semplice trattare un tumore nei primi stadi: gli interventi chirurgici possono essere più circoscritti e le terapie farmacologiche meno pesanti, con una conseguente migliore qualità della vita del paziente. La diagnosi precoce permette di individuare tumori molto piccoli e non ancora diffusi agli organi vicini, per cui l’esito delle cure in molti casi è migliore o addirittura risolutivo, ma il tumore è comunque già presente.
Si parla in questo caso di prevenzione secondaria. Quando si parla invece di prevenzione primaria, si intendono una serie di comportamenti o terapie attuati allo scopo di evitare che il tumore si formi.
Per scoprire precocemente neoplasie mammarie è necessario effettuare un ecografia e la mammografia combinate, in quanto le due metodiche possono mettere in luce caratteristiche diverse del seno legate anche alla densità del tessuto. Ogni donna dovrebbe iniziare un programma di prevenzione al seno già a 35 anni di età e proseguirle per il resto della vita.
Se, invece, nella famiglia sottoposta a screening esistono molteplici casi precoci di patologia oncologica mammaria e si suppone o si è accertata una correlazione genomica si può iniziare già dai 25 anni di età.
Per fare prevenzione per il tumore al colon, è buona norma effettuare una colonscopia a partire dai 45 anni d’età. In caso di esame negativo, si dovrà ripetere l’esame endoscopico ogni 5 anni. In caso, invece, di rilievo di polipi l’intervallo tra un controllo ed il successivo scende a 3 anni.
Le donne intenzionate a fare prevenzione per il tumore della cervice uterina, invece, dovranno effettuare un PAP Test annuale. L’aumento di incidenza della infezione da Hpv rende necessari questi controlli nella popolazione femminile in età fertile.
Per scovare neoplasie polmonari è sufficiente una Tac spirale senza mezzo di contrasto da consigliare in particolar modo ai soggetti dediti all’abitudine al fumo di sigaretta. Per i non fumatori, è sufficiente una Rx del torace ogni due anni.
Le neoplasie del cavo orale sono facilmente riscontrabili attraverso una visita dentistica ed odontoiatrica e richiedono radiografie o tac.
Le neoplasie epatiche possono essere legate ad infezioni croniche da virus dell’epatite o insorgere in condizioni di cirrosi epatica; cioè condizioni in cui l’alterata struttura del fegato genera un’infiammazione persistente.
In questi casi, un’ecografia epatica semestrale può aiutare ad evidenziare l’insorgenza di noduli da epatocarcinoma. Nei soggetti sani e senza particolari fattori di rischio, come norma generale si può consigliare un’ecografia epatica annuale.
Le neoplasie nella regione del collo sono sono da collegare alla diffusione linfonodale di una malattia oncologica situata altrove nell’organismo. Esistono delle neoplasie ematologiche come i linfomi che possono originare dalla trasformazione di cellule nei linfonodi del collo. La diagnostica è, in primis, ecografica (annuale) con approfondimento se elementi di sospetto in Tac e/o Risonanza magnetica.
Per prevenire il tumore alla prostata è sufficiente eseguire un Psa (marcatore ematico) a partire dai 45 anni a cui dovrà seguire la visita clinica urologica e l’ecografia. Se vi sono elementi di sospetto, si approfondisce o con la Risonanza con bobina endorettale o con Pet colina.
Per il tumore alla vescica, è sufficiente eseguire un ecografia annualmente. Se vi sono elementi di sospetto, si esegue una valutazione citologica urinaria e/o la cistoscopia (metodica mediante la quale si esplora la parete interna della vescica).
Il pancreas, per la sua collocazione anatomica, si può esplorare non al meglio in ecografia che comunque rappresenta la prima metodica radiologica di analisi per il tumore al pancreas. Se vi sono elementi di dubbio o l’organo non si riesce a visualizzare al meglio, le metodiche di livello superiore sono la Tac e/o la Risonanza magnetica.
La prevenzione delle neoplasie tiroidee si effettua tramite controllo ecografico. Se non vi sono noduli sospetti, l’ecografia resta sufficiente. Se vi sono noduli con carattere di sospetto e ricca vascolarizzazione, si deve procedere con la scintigrafia e successivo agoaspirato per una definizione citologica. Se si evidenzia una forma neoplastica, si prosegue con asportazione chirurgica.
La diagnostica per evidenziare neoplasie del rene è, in primis, ecografica. Anche in questa condizione, se si evidenziano masse sospette si può approfondire con Tac o Risonanza Magnetica. E’ preferibile effettuare l’ecografia annualmente.
E’ sempre buona norma effettuare almeno una volta all’anno gli esami ematici generali:
Inoltre, annualmente è consigliato eseguire anche una ecografia addominopelvica per valutare che gli organi contenuti nella cavità addominale siano sani.
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