L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) San Raffaele della Pisana a Roma è diventato zona rossa, focolaio di coronavirus. Sono 31 i casi accertati finora riconducibili al cluster, di cui 20 pazienti, 9 dipendenti e 2 persone esterne alla struttura, famigliari di operatori sanitari. Sono in corso le operazioni di trasferimento, con 18 pazienti già spostati presso altri centri e 2 in attesa di trasferimento. Un uomo affetto da parkinson e diabete deceduto è risultato positivo al tampone naso-faringeo. A renderlo noto l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio. L’edificio dal pomeriggio di oggi, sabato 6 giugno è stato chiuso con cordone sanitario.
Ipotesi diffusione tramite il personale sanitario
“La struttura sta dando tutta la collaborazione necessaria alla Asl, che nella giornata odierna ha disposto un affiancamento della direzione sanitaria per consentire un miglior supporto per il contenimento del focolaio, la gestione dei casi e il loro tracciamento” fa sapere il Commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle. È in corso un’indagine epidemiologica per far luce sulle procedure organizzative e i percorsi assistenziali per capire come sia stato diffuso il virus nonostante le misure di prevenzione e contenimento del contagio. “Al momento l’ipotesi più accreditata è che il virus sia stato diffuso tramite gli operatori sanitari, ma si resta in attesa della conclusione dell’indagine epidemiologica” spiega Quintavalle.
Sei squadre sul posto per i tamponi
L’indagine epidemiologica in corso all’Irccs San Raffaele della Pisana prevede che venga sottoposto a tampone tutto il personale, compresi i consulenti e gli esterni e i pazienti della struttura, oggi sono sei le squadre presenti sul posto. Verranno sottoposti ai test anche i pazienti dimessi nelle ultime due settimane. Inoltre i dipendenti che risulteranno negativi ai test, che non possono sottoporsi ad isolamento domiciliare, verranno invitati a trattenersi per il periodo necessario presso strutture appositamente messe a disposizione. La Asl ha inoltre richiesto all’Irccs San Raffaele gli elenchi degli accessi a partire dal primo aprile scorso, il piano presenze di tutti i lavoratori e il registro della rilevazione delle temperature.